Dark
Red è
il secondo volume della Captive
Series
autografata da C.J. Roberts. Seguirà poi un terzo volume che
racconterà di ciò che è successo nell’anno che corre fra
l’ultimo capitolo e l’epilogo di questo libro.
DOVEROSE
AVVERTENZE:
- Prima di leggere Dark Red è necessario leggere Dark Blue;
- Se non avete letto Dark Blue e non volete spoilerarvi nulla, NON leggete questa recensione; RECENSIONE DARK BLUE (QUI)
- Questa serie contiene scene violente, scene di sesso non consensuale, linguaggio e immagini forti: se siete impressionabili non intraprendete questa lettura. *PER SAPERE COS'E' IL DARK ROMANCE, VI IRMANDO ALLA GUIDA DEL SITO (LINK QUI)
Devo
ammetterlo, prima di scrivere la recensione ho dovuto aspettare
qualche ora per interiorizzare il libro, e anche dopo l’ho
riscritta più volte. Come sapranno coloro che hanno già letto il
primo capitolo, la Captive
Series
ha come argomento principale la schiavitù sessuale, la compravendita
di esseri umani, il rapimento e tutto ciò che è collegato a questo
ambiente.
Questo
libro, esattamente come il primo, è un dark romance a tutti gli
effetti.
C.J.
Roberts è una maestra a destreggiarsi in queste situazioni difficili
ed è riuscita a ricavare da uno sfondo grottesco, una storia d’amore
a mio parere bellissima.
Dove
eravamo rimasti alla fine di Dark
Blue?
Alla
fine del primo volume, avevamo una Livvie distrutta dal
rapimento&tentato stupro da parte di una banda di motociclisti;.
Caleb l’aveva salvata in tempo da quella orribile situazione –
già da lì era evidente che stava covando dei sentimenti per la sua
Gattina - per riportarla, ahimè, in una situazione ancora peggiore.
Infatti, una delle ultime cose che le dice è che da lì a poco dovrà
venderla come schiava a un certo Vladeck per aiutare il suo mentore,
Rafiq, a vendicarsi di un torto passato.
In
Dark Red,
Livvie non ha perso la forza e il coraggio che caratterizzano il suo
personaggio. Durante il corso del libro, vi renderete conto che la
violenza sessuale, fisica, o verbale non la spezzeranno mai, no.
L’unica cosa che potrebbe ucciderla sarebbe perdere Caleb. Olivia
ha colto quelle piccole sfaccettature di Caleb che lui nasconde al
resto del mondo e si è innamorata di lui. È disposta a tutto per
lui, per salvarlo dal vortice in cui è stato risucchiato per tutta
la vita, e come vedremo, il suo scopo è convincerlo a non venderla
all’asta e cercare di fare ragionare Rafiq.
Caleb
non sa più che pesci pigliare. È dilaniato dal sentimento che prova
per Gattina, siccome sa che deve tutto a Rafiq e non può
abbandonarlo verso il compimento di quella vendetta che brama da
dodici anni.
È
a conoscenza dei sentimenti di Livvie, dai quali cerca di non farsi
influenzare, e prova con tutte le sue forze a convincerla che in
realtà non esistono. Anche in questo libro vedremo un Caleb violento
sotto molti aspetti, ma non innamorarsi della sua complessità
emotiva e del suo amore per Olivia è quasi impossibile.
La
loro relazione è complessa a dire poco. Ovviamente il primo pensiero
quando si legge di Olivia che morirebbe per Caleb, è quello di una
vittima affetta da sindrome di Stoccolma. Non so proprio come
spiegarvi che non si tratta di questo. I sentimenti che provano l’uno
per l’altra sono sinceri e, per quanto possa sembrare strano, puri.
Oltre a Olivia e Caleb
appariranno anche altri personaggi questa volta. Incontreremo il
fantomatico Rafiq, entreranno in scena Felipe e Celia e rivedremo
Jair. Conosceremo anche due agenti dell’FBI, Janice Sloan e Matthew
Reed che passeranno molto tempo con Livvie in ospedale. Purtroppo
rivedremo anche Kid e Nancy, se vi ricordate sono gli unici due
appartenenti alla banda di motociclisti che Caleb ha tenuto in vita
per vendicare la sua Gattina. Ahimè, anche loro vengono trasformati
in schiavi, Nancy viene data a Rafiq e Kid regalato a Felipe.
“Dark
Red”
ha una struttura narrativa complessa, si può dire. Il libro parte
dalla fine della storia, infatti vediamo Livvie in un lettino
d’ospedale in preda a crisi isteriche, sotto custodia dell’FBI.
Tutto ciò che è successo da quando lei e Caleb lasciano la casa del
dottore fino all’arresto di Livvie viene raccontato nel libro dal
pov di Olivia mentre lo sta spiegando all’agente Reed sotto forma
di deposizione. È un continuo intreccio di “deposizione”, scene
del presente (quindi ciò che accade mentre Olivia è in ospedale) e
anche pezzi di “deposizione” raccontati dal pov di Caleb (che è
in terza persona). Come se non bastasse, la Roberts ci regala anche
qualche pensiero dell’agente Reed (sempre in terza persona). So che
sembra un piaciugo, ma in realtà si capisce benissimo chi parla
quando e anche la storia è comprensibile.
Non
vi nascondo di avere una predilezione per il genere dark romance,
infatti quando l’estate scorsa uscì il primo capitolo mi ci buttai
a capofitto e lo lessi in una notte. In condizioni normali avrei
letto anche i capitoli successivi in inglese, ma essendo una lettura
delicata e complessa ho preferito aspettare la traduzione italiana
per evitare fraintendimenti.
Il
dark romance puoi solo amarlo o odiarlo. Io ho adorato questa serie,
non ho bisogno di leggere il terzo libro per dirlo siccome in realtà
il terzo volume è solo una chicca che ci regala l’autrice, ma
sappiamo già come andranno le cose alla fine del secondo, che già
comprende un suo epilogo.
Personalmente
non c'è nulla che vorrei criticare di questa storia. Essendo un
libro incentrato sulla violenza, ritengo che ciò che succede nel
libro non sia mai di troppo. La Roberts ha descritto la realtà nuda
e cruda senza sconti o esagerazioni. Da questo punto di vista non ha
nulla da invidiare a un’altra beniamina del genere come Pepper
Winters.
Insomma,
a me il libro è piaciuto. Consiglio la serie agli amanti del genere
e spero di poter leggere qualcos’altro di questa autrice.
Nel
frattempo, auguro a tutti una buona lettura.
Un
bacio, Marcella :*
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