In
questo giorno così caldo dell’estate vi parlo di Big Love, secondo
libro della serie di Jay Crownover Welcome to
the Point, in cui troviamo Race e Brysen.
Nel primo volume abbiamo avuto un assaggio di Race, un ragazzo che viene da The Hill, la parte più glamour e benestante della città immaginaria creata dall’autrice, che però dopo l’incontro con Bax ha tirato fuori il lato cattivo e ha iniziato la sua vita negli affari loschi della città.
Abbiamo lasciato Race ormai immerso negli faccende di vendita di macchine usate, riciclaggio di soldi e ora che Novak è fuori dai giochi qualcuno deve prendere il suo posto. Race può essere l’erede del capo della malavita di The Point?
Nel primo volume abbiamo avuto un assaggio di Race, un ragazzo che viene da The Hill, la parte più glamour e benestante della città immaginaria creata dall’autrice, che però dopo l’incontro con Bax ha tirato fuori il lato cattivo e ha iniziato la sua vita negli affari loschi della città.
Abbiamo lasciato Race ormai immerso negli faccende di vendita di macchine usate, riciclaggio di soldi e ora che Novak è fuori dai giochi qualcuno deve prendere il suo posto. Race può essere l’erede del capo della malavita di The Point?
Brysen è una brava ragazza, ha vissuto una vita normale e felice, finchè non distrugge la sua famiglia, costringendola a diventare responsabile per la sorella e portare a casa dei soldi. Ogni giorno deve lottare per non arrendersi e non lasciare che la sua cotta per il fratello della migliore amica la distragga dal suo obbiettivo. Ma quando Brysen viene coinvolta in una sparatoria e Race la porta in salvo, qualcosa si spezza e nessuno dei due può rimanere indifferente ai sentimenti che li spingono uno nelle braccia dell’altro.
Come il libro precedente, Big Love è cupo e la Crownover non si trattiene dal raccontare come la vita da strada sia cruda e vera, come vivere in modo violento sia un modo per difendersi e dove non esiste più una morale e la linea tra bene e male è ormai svanita. Race è diventato qualcuno dopo Novak, il viso da bravo ragazzo viziato è solo una facciata, ha ormai preso la mano e gli affari con Nassir vanno alla grande.
La cosa che ho più apprezzato è che l’autrice, nonostante il lieto fine, non ha lo scopo di andarci leggera nel raccontare le vicende dei personaggi. La vita colpisce loro in faccia, li mette a dura prova ma continuano a rialzarsi.
All’inizio Race sembra essere un personaggio senza un punto di ritorno, convinto che il suo scopo a The Point sia quello di fare affari criminali, ha detto addio alla sua vecchia vita e nonostante non sia come Bax (cattivo dentro e fuori) il suo modo di pensare è sconvolgente. Ma questa vita in cui non ha quasi più nulla da perdere o di cui preoccuparsi, ha breve durata: Brysen lo conquista al primo tocco. Una ragazza bellissima, ingenua per quello stile di vita, che non si merita di conoscere The Point e chi la abita. Ma Brysen non è così ingenua come sembra, ha delle difficoltà enormi a vivere, ha delle responsabilità più grandi di lei. Il loro legame potrebbe essere solo un problema in più, ma l’amore non la pensa allo stesso modo.
In questo libro non c’è bisogno di un’eroina che salva Race dal lato oscuro, non c’è un cattivo senza un’anima che aspetta la sua redenzione. È un romanzo vero, che parla di vita vera e di due ragazzi che cercano di vivere e sopravvivere alle insidie e alle mille incertezze in cui si imbattono.
“Non mi serve un eroe Race. Ho solo bisogno che tu voglia stare con me. Che mi ami. Ho bisogno di un uomo che vorrà esserci per me quando tutte le piccole cose si sommeranno e prenderanno peso, perché è così che funziona la vita vera. [..] Ci saranno alti e bassi perché è così che si vive insieme. Dobbiamo solo volerlo con tanta forza da farlo funzionare.”
Rispetto a
Bax e Dovie mi è piaciuto di meno, la Crownover ha dato molto spazio
a quello che sta succedendo in città dopo la morte del boss,
qualcuno sta cercando di mandare un messaggio a Race e Nassir,
qualcuno vuole prendere il comando e spesso la descrizione di quello
che succedeva toglieva qualcosa alla storia tra i due protagonisti.
Nonostante questo penso che questa autrice possa diventare una delle
mie preferite, il suo stile è impeccabile, chiaro e mai noioso.
Quello che ho apprezzato
è il fatto che Brysen non è una specie di eroina. Qui non abbiamo
un uomo che ha bisogno di essere salvato e portato sulla retta via,
ma un uomo che ha bisogno di capire che dentro di sé ha ancora un
briciolo di umanità. Brysen farà fatica ad accettare i suoi
sentimenti verso un ragazzo così compromesso e Race non vuole
nemmeno far avvicinare Bry a questo stile di vita, ma l’amore è
sempre più forte.
Sara :)
Serie composta da
BAD LOVE (recensione qui)
BIG LOVE
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