Vi
ricordate Kylie Scott? Sì, proprio lei. L’ideatrice di quei
quattro musicisti belli, ricchi e famosi che ci hanno fatto sognare
con la serie sugli Stage Dive.
Kylie
Scott è tornata in Italia con una piccola novella su Alex,
proprietario di un pub e Violet, la sua dipendente.
Venite
a vedere cosa ne penso!
Cercherò
di adattarmi alla lunghezza della novella per scrivere questa
recensione.
Violet
non vuole giocarsi il posto di lavoro, perciò dopo essere finita a
letto con il suo capo cerca di evitare di farsi coinvolgere di nuovo.
Peccato che Alex non la pensi come lei e quindi cercherà di farle
cambiare idea.
Fine.
No,
scherzo. Cioè, in realtà ho finito di parlare del libro in sé,
visto che non c’è altro da dire.
Però
voglio appellarmi alle autrici. Mi spiegate perché scrivere una
novella standalone di quattro capitoli? Per favore, spiegatemi il
ragionamento.
Una
volta che i primi quattro capitoli sono su carta, la storia ingrana,
dico io ma vai avanti cazz…arola! Che senso ha fermarsi a quattro
capitoli di merda?
Mi
dispiace ma non posso dare un giudizio positivo a questa novella
perché, come tutte le altre novelle (a meno che non siano un prologo
esteso, come ha fatto Tania Paxia – recensione QUI), è inutile,
noiosa e uno spreco di soldi per chi compra il libro!
Una
novella dovrebbe servire a stuzzicare la voglia di leggere una serie
che dovrebbe venire dopo. Scrivere una novella fine a se stessa è
uno spreco di trame e immaginazione.
Perciò,
bocciata assolutamente. Anche qui, spendete i soldi per altro.
Per
oggi dal blog è tutto, ci vediamo al prossimo libro.
Marcella
(antinovella) :*
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