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14 nov 2017

Il piccolo negozio della felicità Hygge di Rosie Blake [recensione]

Ciao a tutti, oggi vi parlo del nuovo romanzo di Rosie Blake, esordiente assoluta in Italia, con Piccolo negozio della felicità hygge, pubblicata da Newton & Compton.
Innazitutto devo iniziare con spiegare cosa significa la parola hygge presente nel titolo, che è stata la trend topic di quasi tutto il 2017.
L’hygge mania sembra essere esplosa in tutta Europa e nessuno possa farne a meno. L'hygge vuol significare uno stile di vita abitudinario, lineare, dove appunto si apprezza la semplicità delle cose e della vita. 


Infatti il romanzo non affronta delle tematiche importanti è qualcosa di semplicissimo. Parla di una giovane ragazza danese che si trasferisce a Londra e per caso rileva un piccolo negozio di giocattoli. Tra gli abitanti della piccola cittadina fuori Londra vi sarà una forte curiosità e dei pettegolezzi, mentre il figlio dell'ex proprietaria del negozio cercherà in qualsiasi modo di intralciare il percorso di questa giovane donna. O almeno tenterà di farlo fin quando tra loro non scoccherà una freccia alla cupido.
Narrata così la storia può sembrare banale, ma non lo è affatto e questo grazie a Rosie, l'autrice, che riesce a rendere interessanti i personaggi. Inoltre l'autrice fa evolvere i personaggi con il progredire della storia, e questo rende il romanzo ancora migliore. Vedrete,leggendo, come la nostra piccola protagonista, Clara, si apre dando di sè una visione completa. Impareremo a conoscere anche altri personaggi come Joe, il figlio di Louisa, ovvero l'ex proprietaria, che è un uomo tutto d'un pezzo. Joe è un uomo che non conosce il significato della parola riposo, che lavora senza sosta e anche se ormai è diventato ricco è comunque solo ed indifferente alla vita. Almeno lo sarà finchè non arriva Clara una gran lavoratrice che comunque riesce a mantenere un entusiasmo da bambina. La stessa Louisa che all'inizio sembra una donna stravagante nei modi di vestire e di parlare, ci mostrerà tutti i suoi interessi ed il suo amore.
Nonostante queste parole, devo dire che il romanzo non rientra tra i miei preferiti, per due semplici motivi:
1: è scritto in terza persona. Personalmente preferisco i romanzi scritti dal pov del protagonista perchè riesco ad immedesimarmi meglio nella storia e renderla parte di me, ed è proprio da questo che arriviamo al secondo punto.
Non riesco a sentire un'empatia con la storia d'amore dei protagonisti, anche perchè il romanzo si concentra sulla semplicità della vita e non sul punto di vista dei sentimenti.
Queste però sono solo considerazioni personali, quindi a parte questo, direi che è il classico romanzo da leggere la sera prima di andare a dormire. Non ci sono colpi di scena, perché è tutto piuttosto lineare.
Perciò consiglio questo libro a chi vuol leggere qualcosa di sereno.
Un bacio, alla prossima.
Marianna

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