Ciao a tutti, oggi vi parlo
del nuovo romanzo di Rosie Blake, esordiente assoluta in Italia, con
Piccolo negozio della felicità hygge, pubblicata da Newton &
Compton.
Innazitutto devo iniziare
con spiegare cosa significa la parola hygge presente nel titolo, che
è stata la trend topic di quasi tutto il 2017.
L’hygge mania sembra
essere esplosa in tutta Europa e nessuno possa farne a meno. L'hygge
vuol significare uno stile di vita abitudinario, lineare, dove
appunto si apprezza la semplicità delle cose e della vita.
Infatti il romanzo non
affronta delle tematiche importanti è qualcosa di semplicissimo.
Parla di una giovane ragazza danese che si trasferisce a Londra e per
caso rileva un piccolo negozio di giocattoli. Tra gli abitanti della
piccola cittadina fuori Londra vi sarà una forte curiosità e dei
pettegolezzi, mentre il figlio dell'ex proprietaria del negozio
cercherà in qualsiasi modo di intralciare il percorso di questa
giovane donna. O almeno tenterà di farlo fin quando tra loro non
scoccherà una freccia alla cupido.
Narrata così la storia può
sembrare banale, ma non lo è affatto e questo grazie a Rosie,
l'autrice, che riesce a rendere interessanti i personaggi. Inoltre
l'autrice fa evolvere i personaggi con il progredire della storia, e
questo rende il romanzo ancora migliore. Vedrete,leggendo, come la
nostra piccola protagonista, Clara, si apre dando di sè una visione
completa. Impareremo a conoscere anche altri personaggi come Joe, il
figlio di Louisa, ovvero l'ex proprietaria, che è un uomo tutto d'un
pezzo. Joe è un uomo che non conosce il significato della parola
riposo, che lavora senza sosta e anche se ormai è diventato ricco è
comunque solo ed indifferente alla vita. Almeno lo sarà finchè non
arriva Clara una gran lavoratrice che comunque riesce a mantenere un
entusiasmo da bambina. La stessa Louisa che all'inizio sembra una
donna stravagante nei modi di vestire e di parlare, ci mostrerà
tutti i suoi interessi ed il suo amore.
Nonostante queste parole,
devo dire che il romanzo non rientra tra i miei preferiti, per due
semplici motivi:
1: è scritto in terza
persona. Personalmente preferisco i romanzi scritti dal pov del
protagonista perchè riesco ad immedesimarmi meglio nella storia e
renderla parte di me, ed è proprio da questo che arriviamo al
secondo punto.
Non riesco a sentire
un'empatia con la storia d'amore dei protagonisti, anche perchè il
romanzo si concentra sulla semplicità della vita e non sul punto di
vista dei sentimenti.
Queste però sono solo
considerazioni personali, quindi a parte questo, direi che è il
classico romanzo da leggere la sera prima di andare a dormire. Non ci
sono colpi di scena, perché è tutto piuttosto lineare.
Perciò consiglio questo
libro a chi vuol leggere qualcosa di sereno.
Un bacio, alla prossima.
Marianna
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