RECENSIONE
SERIE DEI BOTTONI (PT.1)
La
serie dei Bottoni sta facendo tanto parlare di sè, da quando la sua
autrice - Penelope Sky - ha deciso di autopubblicarsi anche in
Italia, oltre che in America.
Ho
letto pareri positivi e altri negativi riguardo al primo capitolo,
Bottoni e Pizzo. Inizialmente non ero dell'idea di leggerlo, anche
perché non sono molto pratica di autopubblicati. Quando ho scoperto
che si trattava di un dark, ho deciso di buttarmi, non
sia mai che trovi un nuovo libro preferito-
mi sono detta.
Ebbene,
dopo avere finito il primo, nonostante i costi spropositati (ben
6,49 euro per ebook in America) ho comprato e letto tutti i cinque
seguenti, perché ci sono rimasta proprio sotto!
Ora
sono qua per fare la mia personalissima recensione in anteprima. Ho
deciso di non farne una per libro, bensì una per trilogia, sicchè i
primi tre libri parlano di Crow e Pearl; gli altri tre di Cane -
fratello di Crow - e Adelina, sua schiava.
Dopo
questa breve
e doverosa introduzione,
vi lascio al mio pensiero sulla prima trilogia!
SPOILER
ALERT! NELLA MIA RECENSIONE SVISCERERO' LA TRAMA NEI DETTAGLI,
ARRICCHENDOLA CON UN SACCO DI SPOILER!
La
storia di Pearl e Crow, volumi 1 - 2 & 3 è certamente una storia
ricca. In questi libri non manca proprio niente: c’è azione, c’è
passione, c’è suspance, ma soprattutto ci sono tante castronerie.
Partiamo
dalla trama.
Pearl
viene venduta dal suo fidanzato al mercato degli schiavi sessuali per
100.000 dollari e così inizia la sua avventura (Bottoni
e Pizzo,
1 dicembre). Viene comprata da un mafioso alessandrino di nome Bones
(tipico nome italiano) e gliene vengono fatte di cotte e di crude.
Viene stuprata, picchiata, degradata in ogni maniera possibile e
immaginabile. Ad un certo punto, una coppia di altri italianissimi –
Crow e Cane – la rapiscono come bottino di guerra per vendicarsi di
ciò che Bones ha fatto alla loro sorella.
Il
primo capitolo della storia di Crow e Pearl ha così inizio. Sembra
che il nuovo rapitore della nostra Button – leggendo il libro
capirete che verrà chiama più così che col suo vero nome – sia
ancora peggio del precedente, ma scopriremo che le cose stanno
diversamente.
In
breve, cosa succede a Pearl da quando va a vivere nella bellissima
villa sotto il sole della Toscana?
Lei
e Crow iniziano una fasulla relazione da schiava e padrone: dico
fasulla perché di fatto lei non viene mai trattata come schiava da
lui. Fin da subito è chiaro come finirà, non sto a spiegarvi nei
minimi dettagli il come e il perché, ma di fatto alla fine del primo
libro sono entrambi partiti per la tangente.
Il
secondo libro (Bottoni
e Odio,
15 febbraio) riprende da dove si era interrotto il primo, Pearl e
Crow continuano la loro conoscenza con alti e bassi, fanno sesso come
conigli e litigano come due isterici.
In
tutto ciò, il fratello di Crow, Cane, non è per niente felice.
Button dovrebbe essere il mezzo per vendicarsi di Bones, e quando
capisce che suo fratello la tratta più come una regina che una
schiava sessuale, decide di prendere in mano la situazione. Questa
svolta, smuove un po’ lo stallo che si era creato a circa metà del
secondo libro e aggiunge un po’ di azione alla trama.
La
relazione fra Button e Crow riprende a crescere finché Pearl non si
renderà conto di essersi innamorata, mentre Crow continua a
sostenere di non ricambiarlo. Ovviamente, Penelope Sky pensava fosse
opportuno che Pearl venisse rapita ANCORA, nel cuore della notte. Ma
ovviamente riesce DI NUOVO a scappare, illesa.
Così
finisce il secondo libro, Crow si rende conto che Pearl era riuscita
a liberarsi dagli scagnozzi di Bones, prendendo un volo per l’America
e la lascia andare.
Bottoni
e Dolore,
terzo volume della serie (non c’è ancora una data certa per la
pubblicazione italiana), riprende esattamente da qui.
Pearl
arriva in America e si ritrova sola, senza una casa, senza un lavoro
e senza un soldo.
Quello
che succede nel terzo libro non ve lo dico, potete dedurlo da sole,
l’unica cosa che vi anticipo è che con questo volume si conclude
la storia di Pearl e Crow.
Certamente
è una storia con un pensiero dietro, nonostante ci siano degli
scopiazzamenti qua e là, la Sky è stata abbastanza originale.
Il
problema di questa autrice è che prima di mettersi al computer a
scrivere, bisognerebbe informarsi: soprattutto se si scrive di cose
di cui non si sa nulla.
A
parte che non sapevo esistessero nomi italiani come Bones, Crow,
Cane, Conaway, Lars e cazzi e mazzi. Passi lo stereotipo degli
italiani mafiosi trafficanti d’armi, visto che era una componente
utile ai fini della storia. Però perché i personaggi ITALIANI di
questa serie, hanno tutte abitudini americane? Mangiano alle 18 di
sera, parlano in inglese, fanno colazione con uova e pancakes e chi
più ne ha, ne metta.
Non
so… ci sono molte cose che mi lasciano perplessa di questa
trilogia.
Pearl
è un bellissimo personaggio, è l’incarnazione dell’ideale di
donna forte e indipendente, il tipo di donna che ognuna di noi
vorrebbe essere, ha una forza di spirito che le sarà fondamentale
per tirarsi su, con tutto quello che le capita. Allo stesso tempo,
però sembra una supereroina immortale, viene rapita circa tremila
volte e guarda caso riesce sempre a scappare o essere salvata illesa.
Anche
Crow mi è piaciuto molto, forse anche più di Pearl perché pur
essendo a sua volta l’incarnazione di tutti i pregi che vorremmo
avessero i nostri ragazzi, a lui manca la componente surreale che
caratterizza la protagonista femminile e ciò lo rende più
credibile.
Ovviamente
non posso dirvi se un libro è più bello dell’altro perché
essendo collegati fra loro comunque dovete leggerli tutti. Il primo
finisce senza lasciare col fiato sospeso, mentre invece il secondo ha
un cliffhanger, sicchè non sappiamo cosa succederà alla coppia dal
momento che si sono separati.
Nonostante
tutti i difetti di questo libro, io ne CONSIGLIO la lettura, perché
comunque nella sua follia l’ho trovato un bel libro.
Da
me oggi è tutto, ci vediamo alla prossima recensione!
Marcella
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