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11 gen 2018

💘 💝 💖 Questione di Feeling 💘 💝 💖 di Ella Gai



1° CAPITOLO in ESCLUSIVA sul mio sito. 

Buona lettura. ;)
 1° CAPITOLO

TUTTO INIZIÒ COSÌ...


Vi ricordate il momento esatto in cui avete capito la sottile differenza che c'è tra l'amore e l'odio?
Sì, lo so, non è facile, ma provate a fare uno sforzo, uno piccolo. Chiudete gli occhi e cercate tra i vostri ricordi.
Se state pensando al signore che passa la fila alla cassa del supermercato, quello non fa testo, lì non c'è speranza in nessun modo.
Dai, su... provateci ancora... concentratevi bene.
Nulla!
Proviamo così: e se vi chiedessi il momento esatto in cui vi è venuta quell'irrefrenabile tentazione di strangolare il collo della persona che più odiate al mondo e due secondi dopo lasciare decine di baci su quello stesso collo?
Mmm...
Allora?
Ah, ecco...
Vedo che adesso ci siamo intese.
Ebbene sì, sto parlando di lui, anzi di loro: gli uomini.
È storia risaputa che il sesso opposto prima lo odi e poi lo ami, e non sarò di certo l'ultima a ribadirlo.
Lo aveva capito Cleopatra che prima aveva odiato Antonio e poi l'aveva amato. E che dire di Romeo e Giulietta? Vogliamo ricordarci com'è terminata la storia d'amore tra queste due coppie?!
Perciò io sono certissima che non mi lascerò mai fregare da una situazione del genere.
Già all'età di cinque anni, nonostante fossi piccola e ingenua, avevo capito l'intricato sistema che muove l'universo maschile contro quello femminile.
Lo giuro! È così!
Il giorno prima facevo sposare Barbie e Ken, il giorno dopo preparavo le carte del loro divorzio. All'epoca avevo capito che se tra uomo e donna non c'è feeling, allora non c'è niente.
Perché tra loro, dopotutto, è solo una questione di feeling... e non solo.
Uomini potete mandare decine di mazzi di fiori, fare le vostre serenate, regalare scatole di cioccolatini prelibati, ma senza feeling non c'è nulla. Potete presentarvi alla porta della vostra donna con una piccola scatola rigida color acqua marina chiusa da un delizioso nastro bianco e firmata ovunque Tiffany, ma noi donne non cederemo mai.
Mai e poi mai!
Ho detto scatola verde Tiffany? No, ripensandoci, se vi presentate con quella, forse, un pizzico di feeling c'è! Se poi ci aggiungete casa, con tanto di prole, macchina sportiva, donna delle pulizie, conto bancario costantemente rifornito. Be', allora... Allora... Possiamo anche camminare sulle braci per voi.
Ok, adesso sto divagando troppo, come sempre...
Tornando al mio feeling e al “tutto iniziò così” è accaduto durante la prima estate che passavo a casa dei miei zii materni, in una piccola località della costa laziale. Mi trovavo a casa di Flaminia, la bambina che viveva nella villetta di fianco a quella di zia Rossana e zio Armando. Era il 23 luglio del 1990 per l'esattezza, e faceva un caldo bestiale, secondo le parole di mia zia. Ricordo con chiarezza quel giorno perché indossavo il costume da bagno nuovo con sopra stampate delle fragole glitterate. Era il mio preferito e chissà perché quel giorno ha rappresentato l'inizio di tutto, scolpendosi nella mia mente come cemento prima liquido e poi solido.
Quel pomeriggio ero in camera di Flaminia, seduta per terra insieme ai due suoi cugini e ad alcuni bambini che vivevano nelle villette di fianco alla sua. Avevamo appena trascorso tutta la giornata a giocare in piscina prima, e a guardie e ladri, dopo; quando stanchi ed esausti avemmo la brillante idea di continuare a divertirci dentro casa, con il gioco della bottiglia.
Ve lo ricordate il gioco della bottiglia?
Quello che ha segnato profondamente la mia infanzia, e che mi ha fatto capire che nella vita ci vuole culo, tanto culo, persino a un gioco così scemo come quello.
Il gioco più peccaminoso del mondo per dei bambini, che volevano provare l'ebbrezza del proibito. Infatti ci giocavamo di rado e solo quando eravamo sicuri che i grandi fossero in giardino a spettegolare mentre sorseggiavano i loro tè freddi al limone e le zanzare li divoravano vivi. A noi piccole pesti piaceva così tanto perché si svolgeva quasi sempre al buio.
Eh, sì, perché le cose sporche, immorali, e, soprattutto segrete si fanno quasi sempre al buio. A turno qualcuno di noi abbassava le tapparelle e chiudeva le tende, mentre gli altri si mettevano seduti in circolo con al centro la bottiglia di plastica della Ferrarelle, che per noi rappresentava il settimo segreto di Fatima. Guai a chi ce la toccava. Il Sacro Graal in confronto era niente. Prima di quel giorno, che avrebbe cambiato per sempre la mia vita, avevo giocato a quel gioco solo un paio di volte, e quasi sempre con Flaminia e delle sue amichette, perciò potete capire da voi, che tra ragazze alcune cose non si possono fare.
Quel pomeriggio era diverso dagli altri, perché per la prima volta avevamo dei nuovi giocatori: i maschi e... Insomma: maschio più femmina più bottiglia uguale bacio; e io ne volevo tanto ricevere uno. Mi ero ripromessa che appena ne avessi avuto l'occasione, mi sarei azzardata a chiederlo, anche al primo bambino che mi capitava. Dopotutto un bacio non si nega mai a nessuno. È stato allora che mi sono innamorata perdutamente di lui: Mattia. Ferretti. Un angelo caduto direttamente dal paradiso. Biondo, occhi chiari e qualche spruzzata di lentiggini che mi avevano fatto capitolare nell'esatto istante in cui era entrato a casa di Flaminia. Perciò, quel giorno ero assolutamente intenzionata a baciare Mattia. Quando mi sarebbe ricapitata l'occasione di incontrare il mio principe azzurro e baciarlo?
La prima a giocare fu proprio Flaminia, che stabilì come pegno una carezza, prima di girare la bottiglia. Il becco puntò verso di me, Flaminia mi diede la sua carezza e in un attimo terminò tutto. Spinta dalle voci dei maschietti e da quello che già avevo premeditato di fare, pronunciai, quasi come un sussurro: «bacio». Feci girare la bottiglia, speranzosa che mi capitasse Mattia. Il mio sogno si stava per realizzare. Guardai quel pezzo di plastica verde girare prima velocemente, poi sempre più piano. Il cuore in gola, il battito accelerato e quando finalmente il becco si fermò davanti il bambino dai capelli castani, capii di aver scelto il pegno sbagliato. Stavo per dare il mio primo bacio al figlio di Satana in persona. Ancora non lo sapevo, ma stavo per baciare l'uomo che avrei odiato per tutta la mia vita: Lorenzo Falcone.

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Dal  14 FEBBRAIO su Amazon.


SINOSSI UFFICIALE:

E se anche tu dovessi rivivere l’orrore di rivedere tutti i tuoi ex compagni classe?

Come reagiresti se dopo aver chiuso per sempre con tanto odio il capitolo scuola ti arrivasse una lettera dal liceo Manzoni che ti chiedesse di partecipare a un’esclusiva crociera nel mediterraneo con tutti, ma proprio tutti, i tuoi ex compagni di scuola?
Guarda la tua faccia allo specchio e poi immagina quella di Valeria Guidi, la protagonista di questa storia.

Dall’età di cinque anni Valeria Guidi sa già tutto sull’amore e sull’intricato sistema che muove l’universo femminile verso quello maschile.
Sa che gli uomini prima li odi e poi li ami. Sa che le favole non esistono, che la storia due cuori e una capanna è ormai superata. Ma sa, soprattutto, che se con un uomo non c’è feeling fin da subito non lo si potrà mai amare.
Valeria Guidi sa tante cose, ma non sa che la lettera inviatala dal liceo le sconvolgerà la vita.



Dieci anni di psicoterapia di gruppo per uscirsene dalla sindrome della pecora, come l’avevano soprannominata i suoi ex compagni di classe.
Cinque anni di scherzi pestiferi a cui sopravvivere.
Oltre venticinque anni di amore non corrisposto verso Mattia Ferretti, il bello della scuola, e altrettanti anni per odiare il capobranco Lorenzo Falcone.
A trent’anni da poco superati Valeria Guidi ha chiuso con il suo passato.

È decisa in tutti i modi a non partecipare alla crociera...
Fino a quando: il suo capo non la mette alle strette con il lavoro, obbligandola a posticipare le ferie a data da definirsi. Brigida, la sua migliore amica, la incita. E sua madre nobildonna nell’animo, ma egoista dalla testa fino ai piedi, fissata per le pattine e per la pulizia, vede in lei solo un errore di concepimento e la snobba come se fosse un’estranea.

Insomma, Valeria vuole rinunciare, ma l’idea di dimostrare a tutti i suoi ex compagni di classe come sia diventata oggi, ovvero bella e piena di personalità, è più forte di qualunque sua reticenza.



E poi... quale migliore occasione per conquistare Mattia Ferretti che ama segretamente dalle elementari?
E quale migliore occasione per avere VENDETTA sull’unico essere che abbia mai detestato dall’età di cinque anni: Lorenzo Falcone?

Tra un principe che cerca costantemente attenzioni, una nuova amica fissata per il sesso e per la frase “sai come vanno queste cose”, Valeria si ritroverà catapultata a quando aveva sedici anni. Quando tutti la vedevano come la brutta della classe e desiderava con tutta se stessa non esserlo.

Siete pronte a tornare a scuola?
































23 commenti:

  1. Grazie. Per. Ciò. Che. Scrivi leggerlo. Mi. Appassiona. Sempre. Più. Betty

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  2. Avere Feeling vuol dire avere molte cose in comune...cose che permettono di creare un'intesa particolare tra due persone.

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  3. Per me il feeling è quando tra due persone, o più, si crea quella intensità/simpatia. Come una sorta di sintonia.

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  4. Per me il feeling è quando tra due persone, o più, si crea quella intensità/simpatia. Come una sorta di sintonia.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Per me "questione di feeling", significa avere con le persone (o una persona) un'intesa particolare, una affinità che riguarda la parte più profonda di noi stessi e degli altri, una sensazione inspiegabile che ci fa sentire legati agli altri, in perfetta sintonia. Un velo di magia che lega noi a qualcun altro.

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  7. Per me "questione di feeling", significa avere con le persone (o una persona) un'intesa particolare, una affinità che riguarda la parte più profonda di noi stessi e degli altri, una sensazione inspiegabile che ci fa sentire legati agli altri, in perfetta sintonia. Un velo di magia che lega noi a qualcun altro.

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  8. Questione di feeling è un filo che ti lega con una persona in un modo che va oltre la complicità e l'affinità. È il capirsi senza parlare e a volte senza vedersi, il trovarsi sempre e comunque in ogni situazione, fidarsi ciecamente l'uno dell'altro.

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  9. Questione di feeling...capirsi senza parlare, avere un legame al di la del fisico. Guardarsi e completarsi a vicenda. Non solo con un partner, anche con un'amica o altro.

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  10. Questione di feeling per me è avere un filo che mi lega ad un'altra persona, un filo invisibile e che non si può rompere facilmente, che mi connette mente e corpo ad una persona.

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  11. Partecipo :)
    Questione di feeling per me significa avere una grande intesa, pensare in modo simile ed avere gli stessi gusti con un'altra persona. E' un'intesa che lega due persona e difficilmente si possono allontanare.

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  12. Per me questione di feeling è complicità assoluta, capirsi guardandosi negli occhi e anticiparsi con quell' empatia che è dettata un po' dal feeling appunto, un po' dal sentimento che lega due persone.

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  13. Il feeling per me è quella capacità di guardarsi negli occhi e capirsi.

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  14. Il feeling è quello che c'è tra me e il mio ragazzo, è quella capacità di comunicare con gli sguardi, di capirsi con una sola parola!!!
    È affinità elettiva!!!

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  15. Il feeling credo che sia quando si va d'accordo con una persona,quando si hanno delle cose in comune e parleresti per ore con quella persona senza nemmeno accorgerti del tempo che passa 😊

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  16. Per me il feeling è quella sintonia nascosta,che nasce tra due persone,in grado di comunicare anche senza parole,ma solo con un semplice sguardo!

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  17. Il feeling è capirsi con uno sguardo..Non aver bisogno di dire niente perché l'altra persona sa già cosa pensi o provi ❤

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  18. Feeling è quando non servono tante parole..è lo sguardo che parla..è una sintonia mentale

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  19. Per me il feeling è quando hai un intesa,una complicità, una simpatia verso una persona. Sincrea quel legame indissolubile.

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  20. Per me il feeling è quando due persone hanno un intesa speciale

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  21. Feeling, capirsi, senza bisogno di parole, ma solo guardandosi!!!! Tutta questione di pelle!!!

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  22. Il feeling è quando basta uno sguardo

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Grazie per aver lasciato il tuo pensiero.

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