1° CAPITOLO in ESCLUSIVA sul mio sito.
Buona lettura. ;)
1° CAPITOLO
TUTTO
INIZIÒ COSÌ...
Vi ricordate il momento
esatto in cui avete capito la sottile differenza che c'è tra l'amore
e l'odio?
Sì, lo so, non è
facile, ma provate a fare uno sforzo, uno piccolo. Chiudete gli occhi
e cercate tra i vostri ricordi.
Se state pensando al
signore che passa la fila alla cassa del supermercato, quello non fa
testo, lì non c'è speranza in nessun modo.
Dai, su... provateci
ancora... concentratevi bene.
Nulla!
Proviamo così: e se vi
chiedessi il momento esatto in cui vi è venuta quell'irrefrenabile
tentazione di strangolare il collo della persona che più odiate al
mondo e due secondi dopo lasciare decine di baci su quello stesso
collo?
Mmm...
Allora?
Ah, ecco...
Vedo che adesso ci siamo
intese.
Ebbene sì, sto parlando
di lui, anzi di loro: gli uomini.
È storia risaputa che il
sesso opposto prima lo odi e poi lo ami, e non sarò di certo
l'ultima a ribadirlo.
Lo aveva capito Cleopatra
che prima aveva odiato Antonio e poi l'aveva amato. E che dire di
Romeo e Giulietta? Vogliamo ricordarci com'è terminata la storia
d'amore tra queste due coppie?!
Perciò io sono
certissima che non mi lascerò mai fregare da una situazione del
genere.
Già all'età di cinque
anni, nonostante fossi piccola e ingenua, avevo capito l'intricato
sistema che muove l'universo maschile contro quello femminile.
Lo giuro! È
così!
Il giorno prima facevo
sposare Barbie e Ken, il giorno dopo preparavo le carte del loro
divorzio. All'epoca avevo capito che se tra uomo e donna non c'è
feeling, allora non c'è niente.
Perché tra loro,
dopotutto, è solo una questione di feeling... e non solo.
Uomini potete mandare
decine di mazzi di fiori, fare le vostre serenate, regalare scatole
di cioccolatini prelibati, ma senza feeling non c'è nulla. Potete
presentarvi alla porta della vostra donna con una piccola scatola
rigida color acqua marina chiusa da un delizioso nastro bianco e
firmata ovunque Tiffany, ma noi donne non cederemo mai.
Mai e poi mai!
Ho detto scatola verde
Tiffany? No, ripensandoci, se vi presentate con quella, forse, un
pizzico di feeling c'è! Se poi ci aggiungete casa, con tanto di
prole, macchina sportiva, donna delle pulizie, conto bancario
costantemente rifornito. Be', allora... Allora... Possiamo anche
camminare sulle braci per voi.
Ok, adesso sto divagando
troppo, come sempre...
Tornando al mio feeling e
al “tutto iniziò così” è accaduto durante la prima estate che
passavo a casa dei miei zii materni, in una piccola località della
costa laziale. Mi trovavo a casa di Flaminia, la bambina che viveva
nella villetta di fianco a quella di zia Rossana e zio Armando. Era
il 23 luglio del 1990 per l'esattezza, e faceva un caldo bestiale,
secondo le parole di mia zia. Ricordo con chiarezza quel giorno
perché indossavo il costume da bagno nuovo con sopra stampate delle
fragole glitterate. Era il mio preferito e chissà perché quel
giorno ha rappresentato l'inizio di tutto, scolpendosi nella mia
mente come cemento prima liquido e poi solido.
Quel pomeriggio ero in
camera di Flaminia, seduta per terra insieme ai due suoi cugini e ad
alcuni bambini che vivevano nelle villette di fianco alla sua.
Avevamo appena trascorso tutta la giornata a giocare in piscina
prima, e a guardie e ladri, dopo; quando stanchi ed esausti avemmo la
brillante idea di continuare a divertirci dentro casa, con il gioco
della bottiglia.
Ve lo ricordate il gioco
della bottiglia?
Quello che ha segnato
profondamente la mia infanzia, e che mi ha fatto capire che nella
vita ci vuole culo, tanto culo, persino a un gioco così scemo come
quello.
Il gioco più peccaminoso
del mondo per dei bambini, che volevano provare l'ebbrezza del
proibito. Infatti ci giocavamo di rado e solo quando eravamo sicuri
che i grandi fossero in giardino a spettegolare mentre sorseggiavano
i loro tè freddi al limone e le zanzare li divoravano vivi. A noi
piccole pesti piaceva così tanto perché si svolgeva quasi sempre al
buio.
Eh, sì, perché le cose
sporche, immorali, e, soprattutto segrete si fanno quasi sempre al
buio. A turno qualcuno di noi abbassava le tapparelle e chiudeva le
tende, mentre gli altri si mettevano seduti in circolo con al centro
la bottiglia di plastica della Ferrarelle, che per noi rappresentava
il settimo segreto di Fatima. Guai a chi ce la toccava. Il Sacro
Graal in confronto era niente. Prima di quel giorno, che avrebbe
cambiato per sempre la mia vita, avevo giocato a quel gioco solo un
paio di volte, e quasi sempre con Flaminia e delle sue amichette,
perciò potete capire da voi, che tra ragazze alcune cose non si
possono fare.
Quel pomeriggio era
diverso dagli altri, perché per la prima volta avevamo dei nuovi
giocatori: i maschi e... Insomma: maschio più femmina più bottiglia
uguale bacio; e io ne volevo tanto ricevere uno. Mi ero ripromessa
che appena ne avessi avuto l'occasione, mi sarei azzardata a
chiederlo, anche al primo bambino che mi capitava. Dopotutto un bacio
non si nega mai a nessuno. È stato allora che mi sono innamorata
perdutamente di lui: Mattia. Ferretti. Un angelo caduto direttamente
dal paradiso. Biondo, occhi chiari e qualche spruzzata di lentiggini
che mi avevano fatto capitolare nell'esatto istante in cui era
entrato a casa di Flaminia. Perciò, quel giorno ero assolutamente
intenzionata a baciare Mattia. Quando mi sarebbe ricapitata
l'occasione di incontrare il mio principe azzurro e baciarlo?
La prima a giocare fu
proprio Flaminia, che stabilì come pegno una carezza, prima di
girare la bottiglia. Il becco puntò verso di me, Flaminia mi diede
la sua carezza e in un attimo terminò tutto. Spinta dalle voci dei
maschietti e da quello che già avevo premeditato di fare,
pronunciai, quasi come un sussurro: «bacio». Feci girare la
bottiglia, speranzosa che mi capitasse Mattia. Il mio sogno si stava
per realizzare. Guardai quel pezzo di plastica verde girare prima
velocemente, poi sempre più piano. Il cuore in gola, il battito
accelerato e quando finalmente il becco si fermò davanti il bambino
dai capelli castani, capii di aver scelto il pegno sbagliato. Stavo
per dare il mio primo bacio al figlio di Satana in persona. Ancora
non lo sapevo, ma stavo per baciare l'uomo che avrei odiato per tutta
la mia vita: Lorenzo Falcone.
Dal 14 FEBBRAIO su Amazon.
SINOSSI UFFICIALE:
E se
anche tu dovessi rivivere l’orrore di rivedere tutti i tuoi ex
compagni classe?
Come
reagiresti se dopo aver chiuso per sempre con tanto odio il capitolo
scuola ti arrivasse una lettera dal liceo Manzoni che ti chiedesse di
partecipare a un’esclusiva crociera nel mediterraneo con tutti, ma
proprio tutti, i tuoi ex compagni di scuola?
Guarda
la tua faccia allo specchio e poi immagina quella di Valeria Guidi,
la protagonista di questa storia.
Dall’età
di cinque anni Valeria Guidi sa già tutto sull’amore e
sull’intricato sistema che muove l’universo femminile verso
quello maschile.
Sa che
gli uomini prima li odi e poi li ami. Sa che le favole non esistono,
che la storia due cuori e una capanna è ormai superata. Ma sa,
soprattutto, che se con un uomo non c’è feeling
fin da subito non
lo si potrà mai amare.
Valeria
Guidi sa tante cose, ma non sa che la lettera inviatala dal liceo le
sconvolgerà la vita.
Dieci
anni di psicoterapia di gruppo per uscirsene dalla sindrome della
pecora,
come l’avevano soprannominata i suoi ex compagni di classe.
Cinque
anni di scherzi pestiferi a cui sopravvivere.
Oltre
venticinque anni di amore non corrisposto verso Mattia Ferretti, il
bello della scuola, e altrettanti anni per odiare il capobranco
Lorenzo Falcone.
A
trent’anni da poco superati Valeria Guidi ha chiuso con il suo
passato.
È
decisa in tutti i modi a non partecipare alla crociera...
Fino a
quando: il suo capo non la mette alle strette con il lavoro,
obbligandola a posticipare le ferie a data da definirsi. Brigida, la
sua migliore amica, la incita. E sua madre nobildonna nell’animo,
ma egoista dalla testa fino ai piedi, fissata per le pattine e per la
pulizia, vede in lei solo un errore di concepimento e la snobba come
se fosse un’estranea.
Insomma,
Valeria vuole rinunciare, ma l’idea di dimostrare a tutti i suoi ex
compagni di classe come sia diventata oggi, ovvero bella e piena di
personalità, è più forte di qualunque sua reticenza.
E
poi... quale migliore occasione per conquistare Mattia Ferretti che
ama segretamente dalle elementari?
E quale
migliore occasione per avere VENDETTA
sull’unico essere che abbia mai detestato dall’età di cinque
anni: Lorenzo Falcone?
Tra un
principe che cerca costantemente attenzioni, una nuova amica fissata
per il sesso e per la frase “sai come vanno queste cose”, Valeria
si ritroverà catapultata a quando aveva sedici anni. Quando tutti la
vedevano come la brutta della classe e desiderava con tutta se stessa
non esserlo.
Grazie. Per. Ciò. Che. Scrivi leggerlo. Mi. Appassiona. Sempre. Più. Betty
RispondiEliminaAvere Feeling vuol dire avere molte cose in comune...cose che permettono di creare un'intesa particolare tra due persone.
RispondiEliminaPer me il feeling è quando tra due persone, o più, si crea quella intensità/simpatia. Come una sorta di sintonia.
RispondiEliminaPer me il feeling è quando tra due persone, o più, si crea quella intensità/simpatia. Come una sorta di sintonia.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGuardarsi negli occhi e capirsi
RispondiEliminaPer me "questione di feeling", significa avere con le persone (o una persona) un'intesa particolare, una affinità che riguarda la parte più profonda di noi stessi e degli altri, una sensazione inspiegabile che ci fa sentire legati agli altri, in perfetta sintonia. Un velo di magia che lega noi a qualcun altro.
RispondiEliminaPer me "questione di feeling", significa avere con le persone (o una persona) un'intesa particolare, una affinità che riguarda la parte più profonda di noi stessi e degli altri, una sensazione inspiegabile che ci fa sentire legati agli altri, in perfetta sintonia. Un velo di magia che lega noi a qualcun altro.
RispondiEliminaQuestione di feeling è un filo che ti lega con una persona in un modo che va oltre la complicità e l'affinità. È il capirsi senza parlare e a volte senza vedersi, il trovarsi sempre e comunque in ogni situazione, fidarsi ciecamente l'uno dell'altro.
RispondiEliminaQuestione di feeling...capirsi senza parlare, avere un legame al di la del fisico. Guardarsi e completarsi a vicenda. Non solo con un partner, anche con un'amica o altro.
RispondiEliminaQuestione di feeling per me è avere un filo che mi lega ad un'altra persona, un filo invisibile e che non si può rompere facilmente, che mi connette mente e corpo ad una persona.
RispondiEliminaPartecipo :)
RispondiEliminaQuestione di feeling per me significa avere una grande intesa, pensare in modo simile ed avere gli stessi gusti con un'altra persona. E' un'intesa che lega due persona e difficilmente si possono allontanare.
Per me questione di feeling è complicità assoluta, capirsi guardandosi negli occhi e anticiparsi con quell' empatia che è dettata un po' dal feeling appunto, un po' dal sentimento che lega due persone.
RispondiEliminaIl feeling per me è quella capacità di guardarsi negli occhi e capirsi.
RispondiEliminaIl feeling è quello che c'è tra me e il mio ragazzo, è quella capacità di comunicare con gli sguardi, di capirsi con una sola parola!!!
RispondiEliminaÈ affinità elettiva!!!
Il feeling credo che sia quando si va d'accordo con una persona,quando si hanno delle cose in comune e parleresti per ore con quella persona senza nemmeno accorgerti del tempo che passa 😊
RispondiEliminaPer me il feeling è quella sintonia nascosta,che nasce tra due persone,in grado di comunicare anche senza parole,ma solo con un semplice sguardo!
RispondiEliminaIl feeling è capirsi con uno sguardo..Non aver bisogno di dire niente perché l'altra persona sa già cosa pensi o provi ❤
RispondiEliminaFeeling è quando non servono tante parole..è lo sguardo che parla..è una sintonia mentale
RispondiEliminaPer me il feeling è quando hai un intesa,una complicità, una simpatia verso una persona. Sincrea quel legame indissolubile.
RispondiEliminaPer me il feeling è quando due persone hanno un intesa speciale
RispondiEliminaFeeling, capirsi, senza bisogno di parole, ma solo guardandosi!!!! Tutta questione di pelle!!!
RispondiEliminaIl feeling è quando basta uno sguardo
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