Da
dove iniziare a recensire questo libro? Non saprei nemmeno io.
Partiamo
dalla trama: Dante è un poliziotto, fa parte della squadra omicidi e
il suo lavoro lo porta a vivere situazioni pericolose nella città di
Los Angeles, infatti durante uno scontro a fuoco perde il suo partner
e amico Patrick.
Colto
dalla sindrome del sopravvissuto parte per Amesport, una piccola
città, dove vivono i fratelli che lo aiuteranno con la ripresa.
Sarah
è una dottoressa, è sempre stata considerata strana, esclusa da
tutti per via del suo cervello, il QI è elevato rendendola sempre
avanti a tutti. Si trasferisce ad Amesport perchè le è successo
qualcosa che non ha ancora superato, ma l’incontro con Dante
cambierà le cose.
Sarah
all’inizio mi ricordava il personaggio di Bones dell’omonima
serie tv, poi però dopo aver incontrato Dante il suo pensiero che
“il sesso sia solo strumento di riproduzione” diventa “non
riesco piú a non pensare a Dante e a quello che potrebbe farmi”.
Quindi iniziano scene di sesso, sesso e ancora sesso, lei da
santarellina e senza esperienza diventa la donna piú sicura e
consapevole di sè sulla faccia della terra.
L’autrice
ha voluto mettere anche una parte di suspense/thriller ma senza
riuscirci. La persona del passato di Sarah torna e la minaccia di
morte, ma Dante con il suo istinto da uomo primitivo salva la nostra
protagonista, che invece di scappare dal suo aguzzino gli si para
davanti per tirargli un calcio nelle parti bassi perchè “la faceva
sentire bene farlo”.
È
un libro senza capo nè coda a parer mio, è una storia assurda che
non è stata sviluppata bene e che voleva magari sembrare erotica, ma
risulta pesante.
Penso
proprio che non leggeró gli altri libri della serie sui fratelli
Sinclair.
Sara
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