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21 mar 2018

Chiudi gli occhi di Monique Scisci [recensione in anteprima]

Eccomi ancora qui per parlarvi della mia ultima lettura “Chiudi gli occhi” di Monique Scisci, un libro molto particolare che ha tutto quello che desidero trovare in un romanzo: erotismo, mistero e un pizzico di amore.
Non sarà facile parlarne; è un genere molto particolare e bisogna avere una mente piuttosto aperta per comprendere certe cose. La storia può sembrare anche un cliché, ma credetemi non è così perché ci sono molti spunti interessanti.




La storia racconta di Josephine, una donna in carriera chedurante un viaggio di lavoro incontra Mads Kaven e ne rimane subito affascinata. Tra i due inizia una relazione BDSM, ma non sarà la classica storia dominatore/sottomessa; sarà una dominazione molto psicologica e di sicuro Jos non sarà una brava allieva avendo un carattere dominante ed essendo una “switch”. Ovvero una sottomessa e una dominatrice.
Molti sono i punti che mi sono piaciuti del romanzo, primo fra tutti l’età dei protagonisti; Jos ha 35 anni e Mads è un uomo maturo di 45 anni, quindi non ci troviamo davanti a due ragazzi, ma a due adulti che hanno una storia alle spalle e anche una carriera ben avviata. 

Ci lasciamo cullare dalla beatitudine, dal piacere, dal senso di abbandono e dal nostro amore.

Non ci sono in gioco soldi, come per la maggior parte dei romance con questa tematica. I soldi hanno un ruolo preciso nell'intreccio della storia. Mano a mano che si procede con la lettura, ogni piccolo mistero viene svelato, questo fa sì che resti incollata al libro per capire tutte le dinamiche e anche per capirne tutte le dinamiche. Il libro è scritto sia dal punto di vista di Jos che da quello di Mads, che, ogni tanto ci permette di entrare nella sua mente. 

Dominava la mia mente, conosceva il mio corpo, le zone in cui il dolore mi eccitava, sapeva come farmi bagnare e il momento giusto per possedermi, e io non aspettavo altro, lo imploravo e lui era padrone indiscusso del mio piacere e dei miei orgasmi.
 
Devo fare qualche appunto. Qualche pecca al libro c'è: sicuramente il finale lascia abbastanza perplessi e quindi presumo, da lettrice, che non sia autoconclusivo anche perché molte domande non trovano risposta. Deduco che ci sia un secondo volume, lo spero, almeno.
Purtroppo ho notato molti refusi e la cosa mi dispiace particolarmente, perché la storia è davvero molto bella. Qualche voce verbale che non suonava bene nella sintassi e anche, a mio avviso, troppi dettagli inutili di descrizioni. Infatti, sempre secondo me, un centinaio di pagine potevano essere tolte, le ho ritenute superflue, ricche di descrizioni che hanno appesantito una storia davvero bella. Detto questo è un buon libro e spero che l'autrice scriva presto il seguito e mi porti in Svezia.
Vi auguro una buona lettura e alla prossima.
Francesca.

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