Eccomi
ancora qui per parlarvi della mia ultima lettura “Chiudi gli occhi”
di Monique Scisci, un libro molto particolare che ha tutto quello che
desidero trovare in un romanzo: erotismo, mistero e un pizzico di
amore.
Non
sarà facile parlarne; è un genere molto particolare e bisogna avere
una mente piuttosto aperta per comprendere certe cose. La storia può
sembrare anche un cliché, ma credetemi non è così perché ci sono
molti spunti interessanti.
La
storia racconta di Josephine, una donna in carriera chedurante un
viaggio di lavoro incontra Mads Kaven e ne rimane subito affascinata.
Tra i due inizia una relazione BDSM, ma non sarà la classica storia
dominatore/sottomessa; sarà una dominazione molto psicologica e di
sicuro Jos non sarà una brava allieva avendo un carattere dominante
ed essendo una “switch”. Ovvero una sottomessa e una dominatrice.
Molti
sono i punti che mi sono piaciuti del romanzo, primo fra tutti l’età
dei protagonisti; Jos ha 35 anni e Mads è un uomo maturo di 45 anni,
quindi non ci troviamo davanti a due ragazzi, ma a due adulti che
hanno una storia alle spalle e anche una carriera ben avviata.
Ci lasciamo cullare dalla beatitudine, dal piacere, dal senso di
abbandono e dal nostro amore.
Non ci
sono in gioco soldi, come per la maggior parte dei romance con questa
tematica. I soldi hanno un ruolo preciso nell'intreccio della storia.
Mano a mano che si procede con la lettura, ogni piccolo mistero viene
svelato, questo fa sì che resti incollata al libro per capire tutte
le dinamiche e anche per capirne tutte le dinamiche. Il libro è
scritto sia dal punto di vista di Jos che da quello di Mads, che,
ogni tanto ci permette di entrare nella sua mente.
Dominava
la mia mente, conosceva il mio corpo, le zone in cui il dolore mi
eccitava, sapeva come farmi bagnare e il momento giusto per
possedermi, e io non aspettavo altro, lo imploravo e lui era padrone
indiscusso del mio piacere e dei miei orgasmi.
Devo
fare qualche appunto. Qualche pecca al libro c'è: sicuramente il
finale lascia abbastanza perplessi e quindi presumo, da lettrice, che
non sia autoconclusivo anche perché molte domande non trovano
risposta. Deduco che ci sia un secondo volume, lo spero, almeno.
Purtroppo
ho notato molti refusi e la cosa mi dispiace particolarmente, perché
la storia è davvero molto bella. Qualche voce verbale che non
suonava bene nella sintassi e anche, a mio avviso, troppi dettagli
inutili di descrizioni. Infatti, sempre secondo me, un centinaio di
pagine potevano essere tolte, le ho ritenute superflue, ricche di
descrizioni che hanno appesantito una storia davvero bella. Detto
questo è un buon libro e spero che l'autrice scriva presto il
seguito e mi porti in Svezia.
Vi
auguro una buona lettura e alla prossima.
Francesca.
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