Inizio maggio con la recensione di un
libro inedito in Italia: Birthday girl di Penelope Douglas.
Avevo amato la storia su Jared e Tate e
il suo modo di scrivere quindi ero molto curiosa di sapere come
sarebbe stato un suo libro con un argomento taboo. Purtroppo il mio
entusiasmo si è spento quasi subito, lasciandomi delusa alla fine.
Scoprite perché...
Da qui mi sarei aspettata un sacco di
vicissitudini, un rapporto che si sviluppa in segreto mentre il
figlio non sospetta nulla, lo stress di tenere nascosto il tutto.
Invece no. Questo libro è uno slow burn, fino alla
metà sappiate che non accade nulla. Niente. Piatto. Ogni tanto
Jordan e Pike fanno pensieri un po' spinti ma per il resto è tutto
un monologo su come lui si senta vecchio e lei su come vorrebbe
andate a vivere da sola.
In tutto questo Cole, il vero ragazzo
di Jordan, dov'è? In giro, mai a casa con la sua ragazza.
Ho trovato assurdo che avesse sempre da
fare e dimenticasse gli impegni con lei o con il padre.
L'ho vista come una scusa dell'autrice
di far finire insieme i due.
Jordan come protagonista all'inizio mi
piaceva perché forte, determinata e positiva, poi quando finalmente
il rapporto con Pike arriva a una svolta e si lasciano andare alla
passione il suo modo di fare cambia, diventando piú una bambina
immatura. Pike è un personaggio insicuro e tende a razionalizzare
tutto, per cui sarà lui a rendere difficile il lieto fine con la
ragazza dei suoi sogni.
Sicuramente non mancano le scene
piccanti, quanto a quello la Douglas non si è trattenuta, ma avrei
preferito uno sviluppo piú psicologico dei personaggi che fisico.
Insomma avete capito che questa storia
aveva tutte le carte per essere una storia da bruciore di stomaco e
voglia di lanciare il kindle dalla finestra. Peccato, però voglio
dare a questa autrice una seconda possibilità e vedere come se la
cava con questi argomenti.
A presto.
Sara
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