Buonanotte
a chi non c’è” Vol 1
Alice
è una chineur, una cercatrice di tesori, una di quelle persone
sempre in giro per il mondo alla ricerca di un qualche oggetto raro e
prezioso. Durante la sua permanenza a Londra, mentre scende dalla
metropolitana, sente una musica, una melodia che lei conosce, che le
riporta a galla vecchi ricordi. E senza neanche guardare sa chi è
che sprigiona questa magia, un uomo dagli occhi di ghiaccio, un uomo
che usa le sue abili mani per dare vita ad un incantesimo che si
sprigiona tra le nota di un violino, che ha il nome di un folletto.
Nicholas Payne è proprio lì, il ragazzo prodigio, il figlio del
nuovo marito della mamma di Alice, non sta suonando in una grande
orchestra, ma sta suonando come un mendicante, raccattando soldi qui
e là.
“Ma
mentre lo ascoltavo era come se le sue dita non sfiorassero solo le
corde dello strumento, ma qualcosa che era dentro di me: la mia
confusione, la mia solitudine ,lo smarrimento che provavo”
Angela White, come una bravissima musicista, con la musica tra le righe di questo romanzo è riuscita ad arrivare dritta al mio cuore. Questo non è il solito romance pieno di amore, ma vive di tormento, di buio, e anche di redenzione. Nicholas è un Angelo maledetto, bello, etereo, che si nutre dell’anima di chi li sta intorno. Le sue ali, tatuate lungo la sua schiena, non sono di natura benevola, vengono dritte dall’inferno. Alice Ferrari, entra come una luce nella sua vita, è bella, dolce ma anche piena di paure, paura di non essere all’altezza, soprattutto nei confronti dell’algida madre, che ha lasciato tutto per inseguire il suo nuovo amore, il chirurgo William Payne, padre di Nicholas. Tutto è contro di loro, soprattutto la fame di vita e di celebrità che Nicholas insegue, ma che un evento tragico lo porterà a fuggire.
Alice
si racconta in prima persona, raccontando passo dopo passo i tormenti
che la affliggevano durante la sua adolescenza, e che solo qualche
intimo contatto con il giovane Payne sembravano risvegliarla dal suo
torpore, fino ad arrivare al suo presente di ventiduenne
indipendente. Ritrovare Nicholas vuol dire risvegliare vecchie ferite
ma soprattutto una passione forte che non si è mai spenta. Riuscirà
Alice a calmare i demoni che attanagliano il suo goblin?
“In
lui vedo il ragazzo di cui sono stata innamorata, e solo adesso
scopro che non lo conoscevo,che è stato bruciato,che nessuno lo ha
difeso. È diventato un uomo ed è un mistero.”
La
loro storia può essere paragonata ad un vortice, che ti trascina e
ti travolge. Ciò che più ho amato è la descrizione di Nicholas,
dalla penna dell’autrice traspare tutta la sofferenza di questo
personaggio, riuscivo quasi a toccare con mano quelle ali così belle
ma anche così piene di oscurità. Essere famosi, essere dei piccoli
prodigi non sempre è sinonimo di felicità. La bravura può
diventare una gabbia dorata che ti soccombe giorno dopo giorno. La
sua musica che è croce è delizia della sua vita, che lo ha
innalzato e poi fatto cadere.
A
chi leggerà questa recensione chiedo di dare un’opportunità a
questa storia, semplice ma così piena di vita, vi innamorerete di
queste due anime così irrimediabilmente intrecciare tra di loro.
Angela
White è ritornata. E lo fa con grande stile. A novembre uscì
“Buonanotte a chi non c’è “, che inaugurava la saga degli
angeli caduti, facendoci innamorare del più giovane dei fratelli
Payne:Nicholas. In questo nuovo romanzo invece conosciamo il maggiore
dei due, Liam, giovanissimo neurochirurgo, che al contrario del
fratello ha seguito le orme del padre. Liam è al contempo un
guaritore e un guerriero, cura e combatte, cerca di tenere a bada il
suo demone interiore all’interno di una gabbia, sotto il cielo
stellato di New York. Come ormai la nostra cara scrittrice ci ha
insegnato, il bel protagonista ha gli occhi di ghiaccio che guardano
imperscrutabile tutto ciò che lo circonda, il suo fisico è forte e
aitante, scalfito solo da cicatrici, segno dei suoi combattimenti. Ma
la sua anima è logorato, è scura, nera come l’abisso profondo, e
sono le cicatrici interne che lo logorano sempre più. Un dolore
sordo è cieco dovuto ad un passato lontano, quando la donna che più
ha amato al mondo, sua madre, lo ha lasciato senza neanche un
abbraccio o un bacio di addio.
“Nessuno
sa che esistono: figlio perfetto, il dottore encomiabile, e poi anche
l’altro. Il vero Liam, quello che ha voglia di fuggire, di colpire
e far del male… “
Questa
duplice vita va avanti finché Sammy-la stramba non li incontra
entrambi. La giovane Samantha, già incontrata nel precedente libro,
migliore amica di Alice, non cura le persone ma si occupa di codici
informatici. È un piccolo genio, ma benché intelligente, non riesce
a fare meno di sentirsi inferiore a chiunque. Dietro le sue maglie
larghe e le sue Dr. Martens si nasconde una donna bellissima, dagli
occhi verdi e allungati, ereditati da suo padre.
Liam
e Samantha si sono già In contati anni fa, ma non si erano mai visti
veramente. Non si erano spogliati dei loro abiti abituali, ma insieme
adesso rappresentano e compongono un perfetto equilibrio. Liam riesce
a guarire le ferite più profonde di Samantha, ad andare oltre le
solite apparenze, e Samantha riesce a dare uno scopo a tutto l’odio
di Liam. L’amore, come la migliore delle medicine riesce a
guarirai.
Non
siamo in un castello incantato, io non sono un'eroina e
non sarò mai una principessa.
Siamo in una
città senza illusioni né angeli
fatta
unicamente di realtà.
In
questo romanzo, come nel precedente la White mette apposto ogni cosa.
Il perdono, il pentimento non arrivano così, come un fulmine a ciel
sereno, ma è un percorso gr Adua le, che i protagonisti compiono nel
corso della storia. Vengono a patti con il loro passato, con ciò che
li ha portati fin lì. Toccante, quasi mai melenso, questa storia è
la perfetta combinazione di favola e realtà, dove non ci sono
principi azzurri, ma persone rotte e spezzate da quello che è la
vita. Liam non è perfetto, ma lo è insieme a Samantha.
Giovanna
Giovanna
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