Dopo un grave incidente,
Paolo ha perso il senso dell'orientamento, e nei corridoi del liceo
Tito Livio di Napoli cerca i post-it dove ha scritto le coordinate
per arrivare in classe. Ma quando, per caso, trova i dolcissimi occhi
di Cristina, ogni cosa riprende il suo posto. Per ritrovare la
bussola della vita, non c'è niente di meglio dell'entusiasmo dato
dall'incontro magico. Un romanzo sulle infinite rinascite attraverso
l'amore.

In questo libro troviamo
tantissime tematiche, prime tra tutte l'adolescenza: quel periodo
centrale della vita di ciascun individuo, definita anche come “l'età
della crisi, del non sentirsi accettati e capiti, l'età della
solitudine, ma anche della scoperta dell'amore”. Entrambi i
protagonisti hanno subito dei traumi che li porterà a sentirsi
sempre fuori posto, a chiudersi in sé stessi, al punto che vivono
una vita non come dei ragazzi pieni di gioia e spensieratezza, ma
come degli emarginati. Per chi come me ha avuto un'adolescenza un po'
burrascosa, fatta di insicurezze e incertezze può ben capirlo. Il
loro incontro non solo aiuterà Paolo a superare le proprie
difficoltà, ma aiuterà anche Cristina nell'abbattere quel muro che
ha costruito intorno a sé come per proteggersi da tutto ciò che la
circonda. Mi è piaciuto molto il fatto che ad ogni capitolo di
Cristina veniva assegnata una canzone, come se grazie a questa
playlist, riuscivi a conoscere la protagoniste fino in fondo, dove
nessuno riusciva ad arrivare. Viene toccato anche il tema della
diversità e nello specifico del disturbo che comporta la difficoltà
di orientamento nello spazio e di controllo del proprio corpo, e lì
le lacrime praticamente me le sono bevute perché mi sono
immedesimata in Paolo, nella difficoltà di arrivare dal punto A al
punto B nonostante conoscesse a memoria lo spazio in questione. Prima
di allora non conoscevo questo tipo di disturbo e credo che
oggigiorno si debba parlare di questa patologia, affinché chi ne
soffra non si senta solo e possa conoscerne tutti gli aspetti e le
cure.
Mi sono immersa totalmente
in questo libro al punto che, quando ho voltato l'ultima pagina, mi
sono ritrovata le lacrime scorrermi senza sosta. Si riesce a cogliere
il vero senso dell'amore, ma non solo l'amore tra ragazzi, ma l'amore
per la vita, l'amore per i genitori, per i figli, l'amore di
combattere, l'amore che si dà e che si riceve. Spero che questo
libro arrivi presto anche nelle mani di qualche adolescente che non
riesce a trovare la propria strada, che cerca di farcela anche se con
scarsi risultati. Proprio a loro dico: Non perdetevi d'animo,
continuate a camminare e se vi capita anche di cadere, rialzatevi e
continuate il vostro viaggio. Non sempre la strada è facile,
l'importante è godersi il viaggio.
Vi lascio con la frase che
più di tutte di ha colpito ed emozionata:
“è cosi che deve essere,
Paolo. Tu salvi me e io salvo te. Piano, senza far rumore, senza
clamori e soprattutto senza farci troppo del male.”
A presto, Anto.
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