Qualcuno diceva che i libri hanno la capacità di farti conoscere mondi lontani, di farti provare in un cenitinaio di pagine mille emozioni diverse.
Dopotutto, chi legge tanto, vive tante vite diverse.
E' con questo breve pensiero che voglio parlarvi del nuovo libro di Gabriele Parpiglia #Laportadelcuore.
Perché questo romanzo racchiude alla perfezione questo modo di dire.
Vi è mai capitato di pensare al vostro futuro grazie a un evento, un dettaglio della vostra vita o semplicemente grazie a una persona conosciuta?
Vi è mai accaduto di vivere un'esperienza e sentire in fondo a voi stessi che ciò che state vivendo cambierà per sempre le vostre vite?
Ebbene, in un certo senso, questo libro vuole trasmettere questo messaggio.
Giacomo, soprannominato Jack, lo capirà appena poserà gli occhi sull porta blu, con sopra disegnato un cuore rosa.
Oltre quella porta si cela il suo passato, il suo presente, ma soprattutto il suo futuro.
Un futuro che porta il nome di Gloria, la sua amata fidanzata, che, giovanissima, viene investita da un pirata della strada.
Laportadelcuore è il racconto di un uomo che dialoga prima di tutto con se stesso e con il suo io futuro. E giustifica, si scusa, ma soprattutto si interroga del perché le cose siano andate per un certo verso.
Un verso completamente sbagliato.
Avevamo lasciato Jack senza più la sua Gloria (questo era descritto nel primo volume Formetera 14). Ora Jack ha una nuova relazione, con la sorella di Gloria, Lucia.
Una storia che lui stessa definirià poco seria, ma d'altronde lui è un ragazzo poco serio. E' interessato solo al sesso, al divertimento e al non far nulla.
Tant'è che dopo la morte di Gloria, la vita di Jack torna alla routine di tutti i giorni. Tutto procede di nuovo su binari già costruiti, fino a quando un conoscente, ovvero Mister Divertimento, animatore delle notti sull'isola di Formentera, non lo incoraggia a andare sul porto e trovare una porta blu con disegnato sopra un cuore, oltre la quale troverà se stesso.
Oltre quella porta la vita di Jack cambierà in modo radicale.
Basteranno due occhioni innocenti, un corpo minuto a far capitolare il cuore del nostro Jack; che nell'esatto istante in cui posa i suoi occhi sulla piccola Gloria, il centro della sua vita cambia; non è più lui al centro di tutto, ma lo diventa lei.
Ora, non voglio spoilerarvi il romanzo, anche se mi sono allargata troppo in questa breve descrizione. Voglio che sappiate che la primissima impressione appena ho iniziato a leggere il romanzo è stata quella del " e se..."
Fin dalla fine del primo capitolo, più precisamente dalla parola papà, ho avuto la percezione che il personaggio di Gloria, fosse semplicemente frutto dell'immaginazione del protagonista. Mi sono detta: "vedrai che quando arriverai alla fine scoprirai che nemmeno esiste realmente"
Ovviamente, mi sono dovuta ricredere, ma posso dirvi con certezza che, anche se la piccola Gloria è reale nel romanzo, io l'ho percepita come la parte migliore di Jack.
Tutti noi abbiamo un lato buono e uno cattino. Un lato egoista e uno altruista.
Per rendervi meglio il mio pensiero paragonerò il personaggio di Jack a quello di Jack Campbell in The family man. Ve lo ricordate?
Jack Campbell ha tutto ciò che un uomo potrebbe desiderare: soldi, successo, donne e fortuna, ma non ha la cosa più importante di tutte: l'amore.
Lui è così cinico ed egosita da non cercare e da non comprendere i suoi reali bisogni.
Ebbene, il nostro Jack per un certo senso mi ha ricordato il protagonista di questo film.
Così, quando ho letto della piccola Gloria mi sono detta, ecco sarà lei che farà aprire gli occhi sulla vita di Jack.
In effetti ci riesce e anche alla grande.
Jack cambia.
Jack vede la sua vita in modo diverso.
Jack pensa alla sua fidanzata come a una probabile compagna di vita.
Jack cresce e si assume delle responsabilità: si cerca un lavoro, cerca di guadagnare soldi.
Ma soprattutto cerca di fare il padre.
"Il passaggio dalle lacrime al sorriso di un bambino è qualcosa che ti toglie almeno dieci chili di peso mentale e fisico.
La risata di un bambino è una melodia bellissima alla quale non voglio mai più rinunciare.
E quando ha iniziato a piangere ho capito perfettamente gli altri genitori [...]
Quindi chiedo pubblicamente scusa a distanza di anni a tutti quelli che ho infamato nel corso dei miei viaggi.
In realtà non avevo saputo vedere, non avevo saputo usare il cuore, spostandolo verso le lacrime di un bambo,
verso la preoccupazione di un genitore.
Oggi sono cresciuto, oggi sono io il genitore."
"[..] E' evidente che ti fermi solo quando qualcosa di grande ti asfalta. E a me l'incontro con Gloria Junior ha distrutto tutte le strade, tutte le mappe della mia vita, tutti i navigatori con gli aggiornamenti appena fatti. Lei è diventata il mio navigatore. Ma non perché 'ho deciso. Perché sento che deve andare così."
A questi cambiamenti, si aggiungono i rapporti con i personaggi secondari: Claudia è quello che mi è rimasto più impresso di tutti. Moglie di un calciatore, pompata fino all'inverosimile, ma con un apparente cuore di pietra, ma in realtà generosissima. Un personaggio che ho indentificato, non chiedetemi perché, in Claudia Galanti amica nella realtà dell'autore del romanzo.
Così come di Fabriazio il carcerato, che a me ha ricordato molto Corona.
Ma dopotutto, gli autori quando scrivno le loro storie si rifanno sempre alla realtà che li circonda e alle persone a loro più care.
Un delle cose che apprezzato particolarmente dello stile dell'autore è lala genuini e il modo veritiero di raccontare dei posti in cui vive il protagonista, della sua vita e delle persone che lo circondano con tutti i loro pregi e difetti.
Io che non sono mai stata a Formetera, ora so che c'è un posto fichissimo per fare gli aperitivi e uno per ballare. So del faro e della grotta con la sua leggeda della pietra.
Stessa cosa quando Jack lascia l'isola con il suo piccolo tesoro e far ritorno in Italia.
Un'Italia che, ahimé, non si smentisce nemmeno nella pagine di un libro.
Lavori o puoi ambire a un lavoro importante solo grazie alle giuste conoscenze. Al Dio denaro che tutto può in qulunque ambito, ma questo credo valga ovunque.
Siamo la generazione di facebook, di instagram. Siamo figli di un'epoca in cui basta essere seguiti per sentirsi importanti. Ci valutiamo in base a quanti like o cuori riceviamo, a quante persone si iscrivono ai nostri profili.
Ci conosciamo sul web, ci innamoriamo dell'altro attravero le foto profilo. Condividiamo la nostra vita con tutti e lasciamo la privacy ovunque tranne che attorno a noi.
"Il tempo del corteggiamento è finito. Si corteggia sul web. Un "Like" e cambia la vita. Cuore risponde con cuore sotto una foto. [...] Tutto accade velocemente... non si arriva nemmeno al rischio, alla sensazione di poter capire. Non si rischia nemmeno al punto di dirsi: proviamoci. Sarà lei? Giusto o sbagliato?"
Di solito tendo a sottilineare frasi o concetti che mi hanno particolarmente impressionato. Con questo romanzo non ho potuto fare a meno di evidenziare tutto.
Non c'è frase o concetto che non valga la pena di rileggere, fidatevi.
In questo secondo volume (che può essere letto senza aver letto il primo, ve lo garantisco).
Gabriele Parpirglia ha cercato, e secondo me c'è riuscito bene e senza strafare, di raccontare quanto la vita possa essere sorprendente.
In un attimo possiamo perdere l'amore della nostra vita e disperarci fino allo stremarci, ma possiamo anche rialzarci e credere di nuovo nell'amore, nella speranza... nell'amicizia, quella vera, che non ti abbandona mai.
Ci ha mostrato con poche frasi che si può sempre ricominciare e credere nelle cose buone che la vita sa donarci.
Sta a noi avere il coraggio di aprire la porta del cuore e oltrepassarla.
Sta a noi far si che l'amore arrivi da noi, soprattutto quando meno ce lo aspettiamo e non siamo più disposti a crederci.
Sta a noi crescere e prendere coscienza delle nostre responsabilità.
Ho letto questo romanzo con grande interesse. Non mi aspettavo un tale coinvolgimento, soprattutto perché la penna dell'autore è scorrevole e ricca di interessanti spunti, che non annoiano mai, ma semmai fanno riflettere.
Il finale è dolce e conclude il romanzo come ci si aspeterebbe che finisca, con un importante colpo di scena che fa capire quanto le cose ci accadono nella vita hanno sempre un significato ben preciso.
Nulla accade mai per caso.
Nei ringrazimenti finali l'autore ha palesemente dichiato di essere in un certo senso lui Jack.
O per meglio dire: il Jack che lui avrebbe potuto diventare. Prima di tutto un padre... Il resto è solo fantasia mischiato alle emozioni dell'autore.
Il resto è solo #laportadelcuore.
Vi abbraccio.
Ella.

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