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18 lug 2018

Il vero desiderio di Grace Burrowes [recensione]

Ogni volta che finisco un libro mi piace cercare di racchiuderlo con degli aggettivi: il libro di Grace Burrowes, Il vero desiderio, secondo me può essere racchiuso con l’aggettivo romantico. Essendo un romanzo storico troviamo dei personaggi di altri tempi e questo è un cambiamento rispetto ai romanzi rosa che siamo abituate a leggere, non c’è nessun cattivo ragazzo o Dio del sesso ad attenderci, ma Daniel, un vicario che è combattuto per la strada scelta in tema di fede, per le scelte fatte a livello di relazioni e per un amore che non può vivere. 


Viene allontanato dalla sua Chiesa per andare in villaggio, lontano dalle vicissitudini che hanno destabilizzato la sua vita da uomo e da prete.
Troverà al suo arrivo una ragazza, Kirsten, che è tutto tranne l’aristocratica che dovrebbe essere: bella, forte, selvaggia e contro ogni tipo di stereotipo e dogma imposto. Kirsten verrà subito colpita da Daniel, non solo per la sua bellezza ma anche per tratti caratteriali che difficilmente si possono trovare in un uomo: umiltà, generosità, amore incondizionato e anche un po’ di solitudine. La stessa solitudine che accompagna da sempre Kirsten. Sulla carta una coppia formata da un'aristocratica e un prete di certo non è consigliabile, ma al cuore e alla forza dell’amore non si può comandare, nessuna imposizione può reggere.


Non voglio indurti a peccare”
 “Non indurmi a peccare, tesoro. Inducimi ad amare”
Ma sappiamo bene che il destino non sempre è pronto a darci amore quando noi siamo pronte a riceverlo: c’è un grande ostacolo che impedisce a Daniel di amare Kirsten e i suoi valori gli imporranno di rimanere fermo sulle proprie posizioni. Così Kirsten e Daniel rimarranno in un limbo, un limbo fatto di amicizia e piccoli gesti di rispetto, devozione e amore fin quando la Provvidenza non andrà in loro aiuto e riuscirà a mettere insieme i nostri due protagonisti dal cuore grande, ma le sorprese non saranno finite lì.


Il modo in cui il signor Banks inarcò le sue sopracciglia, stava a indicare che lo aveva tentato. 
Kirsten avrebbe preferito tentarlo con un bacio, così si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia. 
L’ho baciato. E avrebbe voluto farlo di nuovo”.
Tra i giochi del destino, bambini che non sono propri di sangue ma lo sono per i valori insegnati, amore che nasce come un fiore in pieno inverno, l’autrice ci porterà in questa storia dalle note delicate e romantiche che vi terrà incollate pagina dopo pagina perché si sa che il principe azzurro ha il suo fascino, anche se porta una veste nera da prete.

Chiara

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