Ogni
volta che finisco un libro mi piace cercare di racchiuderlo con degli
aggettivi: il libro di Grace Burrowes, Il vero desiderio, secondo me
può essere racchiuso con l’aggettivo romantico. Essendo un romanzo
storico troviamo dei personaggi di altri tempi e questo è un
cambiamento rispetto ai romanzi rosa che siamo abituate a leggere,
non c’è nessun cattivo ragazzo o Dio del sesso ad attenderci, ma
Daniel, un vicario che è combattuto per la strada scelta in tema di
fede, per le scelte fatte a livello di relazioni e per un amore che
non può vivere.
Viene allontanato dalla sua Chiesa per andare in villaggio, lontano dalle vicissitudini che hanno destabilizzato la sua vita da uomo e da prete.
Viene allontanato dalla sua Chiesa per andare in villaggio, lontano dalle vicissitudini che hanno destabilizzato la sua vita da uomo e da prete.
Troverà
al suo arrivo una ragazza, Kirsten, che è tutto tranne
l’aristocratica che dovrebbe essere: bella, forte, selvaggia e
contro ogni tipo di stereotipo e dogma imposto. Kirsten verrà subito
colpita da Daniel, non solo per la sua bellezza ma anche per tratti
caratteriali che difficilmente si possono trovare in un uomo: umiltà,
generosità, amore incondizionato e anche un po’ di solitudine. La
stessa solitudine che accompagna da sempre Kirsten. Sulla carta una
coppia formata da un'aristocratica e un prete di certo non è
consigliabile, ma al cuore e alla forza dell’amore non si può
comandare, nessuna imposizione può reggere.
“Non
voglio indurti a peccare”
“Non indurmi a peccare, tesoro.
Inducimi ad amare”
Ma
sappiamo bene che il destino non sempre è pronto a darci amore
quando noi siamo pronte a riceverlo: c’è un grande ostacolo che
impedisce a Daniel di amare Kirsten e i suoi valori gli imporranno di
rimanere fermo sulle proprie posizioni. Così Kirsten e Daniel
rimarranno in un limbo, un limbo fatto di amicizia e piccoli gesti di
rispetto, devozione e amore fin quando la Provvidenza non andrà in
loro aiuto e riuscirà a mettere insieme i nostri due protagonisti
dal cuore grande, ma le sorprese non saranno finite lì.
“Il
modo in cui il signor Banks inarcò le sue sopracciglia, stava a
indicare che lo aveva tentato.
Kirsten avrebbe preferito tentarlo con
un bacio, così si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla
guancia.
L’ho baciato. E avrebbe voluto farlo di nuovo”.
Tra
i giochi del destino, bambini che non sono propri di sangue ma lo
sono per i valori insegnati, amore che nasce come un fiore in pieno
inverno, l’autrice ci porterà in questa storia dalle note delicate
e romantiche che vi terrà incollate pagina dopo pagina perché si sa
che il principe azzurro ha il suo fascino, anche se porta una veste
nera da prete.
Chiara
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