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18 lug 2018

La sorella silenziosa di Diane Chamberlain [recensione]

In quest’ultimo periodo ho fatto un po’ fatica a portare a termine la lettura di un libro. Ne iniziavo tanti e tanti ne chiudevo. Ma quando mi è arrivata, da Leggereeditore, la mia copia di questo romanzo ho iniziato a leggerlo e non l'ho lasciato più, se non alla fine. Devo dirvi innanzitutto che questo non è il solito romanzo che siamo abituati a leggere. 
E sì la storia di una famiglia, ma con molte caratteristiche di suspense e mistero.



La protagonista, Riley, ha 25 anni e ha già perso sia il padre che la madre. Le resta solo il fratello, Danny, che a causa della guerra ha subito dei traumi molto importanti a livello psicologico. Proprio a causa della morte del padre, che Riley torna nella vecchia casa di famiglia. Il romanzo ci porta a conoscere la famiglia McPherson, dilaniata da un evento che ne ha ribaltato le sorti e ha portato ogni membro della famiglia a distaccarsene.
Riley e Danny avevano un’altra sorella, Lisa, che all’età di 16 anni si è tolta la vita. Almeno questo è quello che raccontano i genitori ai due ragazzi. Ma una volta che Riley incomincia a ripulire la casa del padre, farà delle scoperte sconcertanti. Lisa si è suicidata, ma dopo aver ucciso il suo insegnante di violino. Scavando ancora è complice una mezza frase di uomo che all’epoca dei fatti sapeva tutto, Riley scopre che Lisa in realtà non è morta ma si è solo nascosta.

Tutti hanno una cicatrice, Riley» mi dice, sfiorandomi una spalla. «Magari hanno dovuto lottare contro qualche tremenda malattia. Oppure hanno perso un figlio o sono stati feriti da una persona a loro cara. O forse hanno avuto la sfortuna di perdere la famiglia. Ma comunque...» mi sorride nello specchio, allungando poi una mano per spianarmi la frangetta sulla cicatrice «hanno magari avuto la fortuna di trovarne una”

Ho adorato questa storia. Sicuramente ha giocato un ruolo importante il fatto che questo sia quasi un thriller psicologico. Dico quasi, perché la base rimane quella di un romance, uno di quelli davvero scritti bene e che ti tengono con il fiato sospeso fino alla fine. Sicuramente i personaggi sono stati trattati con il massimo dei riguardi. Ognuno di loro è stato descritto minuziosamente, tanto da rendere davvero l’idea delle loro angosce, dei loro problemi. Riley, la protagonista, nonostante sia una psicologa ha sempre il timore di poter rimanere da sola. È alla continua ricerca di una figura di riferimento e la ritrova in qualsiasi persona empatica con cui entra in contatto.
In questo frangente gioca un ruolo molto importante Danny, fratello maggiore, nonché ex veterano, con gravi problemi di Dpts. Come un eremita vive ai margini della società, giudicando tutto e tutti, e dando principalmente la colpa della rovina della sua famiglia a Lisa. Quello che più mi è piaciuto è il rapporto tra i due fratelli, sempre in bilico su una corda, che viene tirata da Riley e lasciata andare da Danny, ma con la voglia poi di ritrovarsi al centro.
I capitoli si alternano tra la storia raccontata da Riley in prima persona singolare e quella raccontata da Lisa in 3 persona. Andando avanti nella lettura, nonostante L’autrice ci faccia scoprire molto presto che Lisa non è morta, il lettore comunque rimane incollato alle pagine, perché il colpo di scena è sempre dietro l’angolo.
Per chi come me ama queste storie bisogna andare a leggere subito questo libro. Vi avverto vi terrà incollati alle sue pagine fino alla fine.

GIOVANNA

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