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23 lug 2018

Lost, per colpa di un bacio di Tania Paxia [recensione]

Questa settimana è stato pubblicato grazie a Newton Compton il terzo libro di Tania Paxia, dal titolo “Lost, per colpa di un bacio”.
Se vi ricordate, non troppo tempo fa avevo letto la prima duologia di questa autrice pubblicata con una CE e se il primo capitolo mi era piaciuto, il secondo aveva completamente rovinato la storia.
Ho deciso di leggere questo libro per vedere se fosse tornata sulla retta via o meno, per scoprirlo leggete la recensione!

In breve, il libro tratta di Frankie, una ragazza musicista che negli ultimi mesi si è presentata a innumerevoli provini, non tanto per trovare un posto in una band, quanto per il desiderio di trovare il padre che non ha mai conosciuto.
Durante una di queste audizioni incontra Jayden, l’idolo musicale del momento, che inizia a vessarla nel palese tentativo di fare colpo e passare più tempo con lei. Come potrete immaginare una cosa tira l’altra, e il resto è storia.

Purtroppo mi ritrovo costretta ad ammettere che no, nemmeno questo libro mi è piaciuto.
Lo stile che l’autrice ha adottato è lo stesso di sempre, abbastanza scorrevole ma che non ti tiene incollato al libro – anche per questo ho fatto fatica a leggerlo.
Non so come sia possibile, ma i protagonisti sembrano tutti dei quattordicenni… i dialoghi sono noiosi, spesso scontati e senza senso. Questa è una caratteristica che avevo riscontrato anche nella duologia precedente, quindi un’altra cosa che non è cambiata.
Fra Frankie e Jayden comunque ho preferito Jayden: se non altro è allegro e, con la sua spensieratezza, fa da contrappeso a Frankie che pare essere sempre molto seria e pensierosa.
Frankie è inoltre una contraddizione vivente, c’è una scena in particolare dove flirta con uno, bacia un altro e ammette di stare pensando ad un altro ancora. Come si fa a stare dietro ai pensieri di una protagonista così?
Il libro finisce con un cliffhanger poco entusiasmante, lasciando intendere che un libro non bastava, ma ce ne saranno ben due. Di sicuro, nonostante il “colpo di scena”, non mi sento abbastanza motivata per leggere il secondo.

Quindi riassumendo, no il libro non mi è piaciuto, no non lo consiglio.
Se darò un’altra possibilità a questa autrice, dite? Sapete come si dice, fool me once shame on you, fool me twice shame on me (se mi freghi una volta vergognati tu, se mi freghi due volte mi vergogno io).

Marcella

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