Questa
settimana è stato pubblicato grazie a Newton Compton il terzo libro
di Tania Paxia, dal titolo “Lost, per colpa di un bacio”.
Se
vi ricordate, non troppo tempo fa avevo letto la prima duologia di
questa autrice pubblicata con una CE e se il primo capitolo mi era
piaciuto, il secondo aveva completamente rovinato la storia.
Ho
deciso di leggere questo libro per vedere se fosse tornata sulla
retta via o meno, per scoprirlo leggete la recensione!
Durante
una di queste audizioni incontra Jayden, l’idolo musicale del
momento, che inizia a vessarla nel palese tentativo di fare colpo e
passare più tempo con lei. Come potrete immaginare una cosa tira
l’altra, e il resto è storia.
Purtroppo
mi ritrovo costretta ad ammettere che no, nemmeno questo libro mi è
piaciuto.
Lo
stile che l’autrice ha adottato è lo stesso di sempre, abbastanza
scorrevole ma che non ti tiene incollato al libro – anche per
questo ho fatto fatica a leggerlo.
Non
so come sia possibile, ma i protagonisti sembrano tutti dei
quattordicenni… i dialoghi sono noiosi, spesso scontati e senza
senso. Questa è una caratteristica che avevo riscontrato anche nella
duologia precedente, quindi un’altra cosa che non è cambiata.
Fra
Frankie e Jayden comunque ho preferito Jayden: se non altro è
allegro e, con la sua spensieratezza, fa da contrappeso a Frankie che
pare essere sempre molto seria e pensierosa.
Frankie
è inoltre una contraddizione vivente, c’è una scena in
particolare dove flirta con uno, bacia un altro e ammette di stare
pensando ad un altro ancora. Come si fa a stare dietro ai pensieri di
una protagonista così?
Il
libro finisce con un cliffhanger poco entusiasmante, lasciando
intendere che un libro non bastava, ma ce ne saranno ben due. Di
sicuro, nonostante il “colpo di scena”, non mi sento abbastanza
motivata per leggere il secondo.
Quindi
riassumendo, no il libro non mi è piaciuto, no non lo consiglio.
Se
darò un’altra possibilità a questa autrice, dite? Sapete come si
dice, fool me once shame on you, fool me twice shame on me (se mi
freghi una volta vergognati tu, se mi freghi due volte mi vergogno
io).
Marcella
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