Buongiorno ragazze, oggi vi parlo di un libro che ho appena finito di leggere: L'ereditiera Americana di Daisy Goodwin.
Siamo
nei mitici anni Novanta del diciannovesimo secolo. Per la sera del
ballo in maschera di Cora Cash niente è stato lasciato al caso.
Splendida, determinata e scandalosamente ricca, Cora è quanto di più
simile a una principessa si possa trovare nell'alta società newyorkese.
Sua madre ha architettato per lei un debutto che promette di essere il
più svafillante del decennio. Subito dopo il ballo, Cora andrà in
Europa, con l'implacabile madre a farle da scorta, per procacciarsi un
titolo nobiliare. L'Inghilterra pullula di aristocratici caduti in
disgrazia che fanno la fila per corteggiare le ereditiere americane,
senza badare all'origine a volte umile del loro patrimonio. Cora appare
immediatamente meravigliosa agli occhi della società inglese. Ma
l'aristocrazia è un reame pieno di regole arcane e di trappole, dove non
è facile trovare chi accolga a braccia aperte una straniera facoltosa.
Quando s'innamora perdutamente di un uomo che conosce appena, Cora si
rende immediatamente conto di prendere ormai parte a un gioco che non
capisce fino in fondo. E dovrà fare in fretta per armare il proprio
candore con un pizzico di malizia, che la trasformerà dall'ereditiera
ricca e viziata di un tempo in una donna dal carattere forte e risoluto.
«Cash.
Mi chiamo Cora Cash. Sono estremamente ricca. Ho un immenso patrimonio
guadagnato grazie alla produzione di farina, quella con cui si fa il
pane. Il pane, lo sa, è l’essenza stessa della vita. Vorreste baciarmi?
La maggior parte degli uomini desidera farlo, ma per alcuni sono troppo
ricca.»
"Ivo
tenne aperta a Cora la porta dipinta di grigio. Mentre gli passava
davanti, la sua mano sfiorò quella del duca. Fu un contatto quasi
impercettibile, effimero come l’ala d’una falena che le rasentasse la
guancia, eppure provò un fremito che le arrivò fino al braccio. Le
sfuggì un sospiro, e Ivo la guardò."
Diciamo
che questo libro non mi ha coinvolta al 100% come accade di solito, per
farvi capire meglio ci ho messo una settimana per terminarlo, e vi ho
detto tutto... ma partiamo con ordine. Cora non mi è piaciuta per
niente, o forse è proprio la storia in sé che non mi ha coinvolta, se in
un primo momento sembra essere audace, caparbia, dall'altra si
abbondana molto alle circostanze, soprattutto quando giunge in
Inghilterra. Sin dall'inizio quando accetta il matrimonio con Ivo, nono
Duca di Wareham, non si riesce a capire se lo fa perché è innamorata o
perché non vuole essere più sotto la tutela di sua madre. Per non
parlare di Ivo: un uomo avvolto dal mistero. Non si capisce se lo fa per
amore (dopo tre giorni che la conosce gli chiede subito di sposarla)
oppure per i soldi. Comunque sia il matrimonio avviene, ma anche qui con
qualche mistero, si perché il caro duca non sembra molto attento nei
preparativi, tant'è che neanche si presenta alle prove generali. Fosse
stato per me già avrei mandato a monte il matrimonio! e adesso voi
direte: vabbè adesso ci sarà il tanto atteso "e vissero felici e
contenti"?? e bene, vi sbagliate di grosso:Un duca sempre più evasivo,
una suocera che fa intuire anche ad un cieco che non sopporta la nuora e
tanto altro fanno sì che finalmente dopo 29 capitoli la nostra cara
Cora apra gli occhi. Anche nel finale non ho trovato nulla che mi
potesse coinvolgere, anzi mi ha lasciato più dubbi che altro!! L'unica
cosa che ho apprezzato di questo libro sono i dettagli con cui l'autrice
arricchisce il libro, infatti nei ringraziamenti l'autrice spiega che
per scrivere questo libro c'è voluto tanto tempo e molto studio per far
sì che fosse veritiero. Ma per il resto non mi è piaciuto per niente.
Antonella
Antonella
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