Ho
iniziato questa lettura con lo spirito di una fan. Perché si, amo
la Premoli e tutto ciò che scrive.
Il
principale protagonista di questo romanzo lo avevamo già incontrato
nel suo precedente libro: Norman Morrison, un nome, un programma.
Norman è il classico uomo di cui nessuna, dico nessuna ci si
potrebbe innamorare. Triste, perennemente. Scontroso, molto spesso.
Sfigato, quasi sempre. Odia tutti gli sport e veste orrendamente.
Quindi come fai a farti piacere uno del genere?
Beh
Alexandra ci è riuscita. Sorella del suo migliore amico, la prima
volta che lo vide se ne innamorò perdutamente. Iniziò a scrivere
lettere in rima sperando di conquistarlo, ma nulla. A diciotto anni
decise di conquistarlo con il suo corpo, ma Norman declinò. Da lì
in poi per ben nove anni i loro rapporti sono stati i più freddi
possibili.
“In
un mondo di gente che finge d’innamorarsi e invece cambia idea come
le previsioni del meteo primaverili, io non riesco a smettere di
tenere a te.”
Dopo
ben diciotto lunghi anni, Norman e Alex ritorneranno a parlarsi sulle
cime innevate del Colorado. Complici una bellissima nevicata e un
cottage fuori dal mondo.
Alexandra
potrebbe apparire la classica bella ragazza, forte e adrenalinica. Ma
quando c’è di mezzo Norman, il suo cuore come la sua pancia fanno
mille capricci. Provare a conquistarlo è una missione impossibile,
anche se lei non teme le sfide più ardue.
“Avevo
molto potenziale frivolo prima di incontrare Norman Morrison. E
invece ora pare che il mio destino sia segnato.”
Passiamo
alle note dolenti. Come ho detto io amo ciò che scrive la Premoli.
Ma questo libro no. Aveva tutto il potenziale per essere bello,
sentimentale e spigliato, come solo lei sa scrivere. Invece mi sono
ritrovata in una situazione statica, che non evolveva mai, per ben
223 pagine. È come se la storia di questi due protagonisti non
andasse da nessuna parte. Ferma, immobile. Ho cercato di farmeli
piacere, ma non c’è stato nulla da fare.
Alexandra
che cerca in qualsiasi modo di non mostrare i suoi sentimenti, pare
quasi una pedina in questa storia. L’unico elemento degno di nota è
proprio Norman, che con i suoi tic e le sue massime quasi spettrali,
mi ha fatto scappare talvolta qualche risata.
Pochi
personaggi gravitano intorno a questi due e nessuno degno di nota.
Giovanna
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