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27 set 2018

Nothing Left to lose di Kirsty Moseley [recensione]

Ciao ragazze, dopo un lungo letargo torno a recensire anche io!
Il libro, o meglio i libri, di cui vi parlo oggi sono quelli che vanno a comporre la duologia “Nothing left to lose” di Kirsty Moseley: il primo è stato rinominato “Guarding the broken” e il secondo “Blurring the lines”.
Inizialmente il libro era stato pubblicato come un volume unico, ma poi l’autrice l’ha rivisto e ha deciso di pubblicarlo in due capitoli separati siccome era veramente troppo lungo.
Fun fact: poco dopo avere deciso di scrivere la recensione per il blog (non recensisco tutti i libri che leggo in lingua originale), ho scoperto tramite il gruppo ufficiale della Moseley che fra poco questa duologia arriverà in Italia!
Buona lettura!


La trama

Annabelle è reduce da un brutto trauma: la sera del suo sedicesimo compleanno, un delinquente e la sua gang uccide il suo fidanzato e la rapisce, trattenendola come prigioniera per due anni o poco meno. Nonostante sia tornata a casa da anni, tenuta al sicuro da numerose guardie del corpo, Anna soffre per i traumi subiti e sembra non riuscire a superare questa brutta esperienza.
Tutto cambia quando suo padre assume un agente della SWAT, Ashton, come sua guardia del corpo da vicino (perchè sì, esistono anche quelle da lontano).
Ashton capisce subito che Anna ha qualcosa di speciale e, nonostante anche lei rimanga colpita, cerca di opporre resistenza all’attrazione che li lega.



I personaggi

Annabelle è un personaggio molto fragile mentalmente, dopo essere stata salvata dal suo rapitore ha cercato di uccidersi due volte, ha incubi che la perseguitano tutte le notti (per tre anni di seguito) e non riesce a darsi pace per la morte del suo amato Jack.
Quando incontra Ashton il suo atteggiamento cambia visibilmente, forse addirittura troppo rapidamente per essere credibile. Non voglio entrare troppo nei particolari per evitare gli spoiler, ma per fare un esempio banale, se fino a ieri si vestiva con tute e felponi extra large per nascondere il suo corpo agli altri (cosa comune fra le vittime di violenza), il giorno dopo va a fare shopping e si riempie l’armadio di abitini succinti e camicette scollate.
Ho fatto fatica ad apprezzare il tira e molla emotivo dovuto alla sua battaglia interiore. Diciamo che la storia d’amore vera e propria la si vive da dopo la metà del secondo libro. È stato frustrante vedere che “per colpa sua” si facessero costantemente un passo avanti e tre indietro.
Ashton dal canto suo rispecchia tutte le caratteristiche tipiche dei personaggi della Moseley. Fin da subito non fa mistero dei suoi sentimenti per Annabelle (nonostante lei inizialmente sia una vera stronza), la protegge e la venera. Mai una volta nel libro ci viene dato modo di dubitare del suo amore per lei. Devo dire che Ashton non ha niente di più e niente di meno di Liam (“Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto) o Clay (Mi sono innamorata del mio migliore amico), o Jamie (Free to love). Possiamo tranquillamente affermare che la Moseley ha trovato un modello di protagonista maschile che piace e ha deciso di continuare su quella falsa riga (mica scema).


Quindi cosa ne penso?

Innanzitutto, è un libro veramente lungo, anche letto in due parti l’ho trovata una lettura abbastanza “pesante”.
Oltre ai vari personaggi maschili simili fra loro nei vari libri, ho trovato un altro precedente che si ripete. Non è nuovo il fatto che la Moseley tocchi temi delicati come lo stupro, le violenze, lo stalking e simili, e ho notato anche qua che come sempre viene trattato tutto con molta leggerezza. Qualcuno si ricorderà che Amber, l’eroina de “Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto” era stata molestata dal padre e ne aveva patito le conseguenze per anni, ciò nonostante rimane una lettura leggera.
Onestamente non mi sento di giudicare questo modo di trattare argomenti delicati né al 100% male, né al 100% bene. Da una parte ritengo che sia apprezzabile il poter leggere un libro su questi temi senza doversi appesantire l’anima ogni volta, dall’altra forse a volte è meglio parlare di altro se proprio non si vuole scrivere letture “pesanti”.
La storia in generale è carina, è la storia di una lei che viene salvata da un lui e vissero per sempre felici e contenti. Devo dire che non è niente di particolarmente innovativo, è un romance da manuale.
Se cercate una storia molto basic e che vi tenga compagnia per un po’ questo è il libro che fa per voi.
A me il libro è piaciuto, anche se ripeto non è niente di nuovo e mai visto.


Marcella

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