Ciao
ragazze, dopo un lungo letargo torno a recensire anche io!
Il
libro, o meglio i libri, di cui vi parlo oggi sono quelli che vanno a
comporre la duologia “Nothing
left to lose”
di Kirsty Moseley: il primo è stato rinominato “Guarding the
broken” e il secondo “Blurring the lines”.
Inizialmente
il libro era stato pubblicato come un volume unico, ma poi l’autrice
l’ha rivisto e ha deciso di pubblicarlo in due capitoli separati
siccome era veramente troppo lungo.
Fun
fact: poco dopo avere deciso di scrivere la recensione per il blog
(non recensisco tutti i libri che leggo in lingua originale), ho
scoperto tramite il gruppo ufficiale della Moseley che fra poco
questa duologia arriverà in Italia!
Buona
lettura!
La
trama
Annabelle
è reduce da un brutto trauma: la sera del suo sedicesimo compleanno,
un delinquente e la sua gang uccide il suo fidanzato e la rapisce,
trattenendola come prigioniera per due anni o poco meno. Nonostante
sia tornata a casa da anni, tenuta al sicuro da numerose guardie del
corpo, Anna soffre per i traumi subiti e sembra non riuscire a
superare questa brutta esperienza.
Tutto
cambia quando suo padre assume un agente della SWAT, Ashton, come sua
guardia del corpo da vicino (perchè sì, esistono anche quelle da
lontano).
Ashton
capisce subito che Anna ha qualcosa di speciale e, nonostante anche
lei rimanga colpita, cerca di opporre resistenza all’attrazione che
li lega.
I
personaggi
Annabelle
è un personaggio molto fragile mentalmente, dopo essere stata
salvata dal suo rapitore ha cercato di uccidersi due volte, ha incubi
che la perseguitano tutte le notti (per tre anni di seguito) e non
riesce a darsi pace per la morte del suo amato Jack.
Quando
incontra Ashton il suo atteggiamento cambia visibilmente, forse
addirittura troppo rapidamente per essere credibile. Non voglio
entrare troppo nei particolari per evitare gli spoiler, ma per fare
un esempio banale, se fino a ieri si vestiva con tute e felponi extra
large per nascondere il suo corpo agli altri (cosa comune fra le
vittime di violenza), il giorno dopo va a fare shopping e si riempie
l’armadio di abitini succinti e camicette scollate.
Ho
fatto fatica ad apprezzare il tira e molla emotivo dovuto alla sua
battaglia interiore. Diciamo che la storia d’amore vera e propria
la si vive da dopo la metà del secondo libro. È stato frustrante
vedere che “per colpa sua” si facessero costantemente un passo
avanti e tre indietro.
Ashton
dal canto suo rispecchia tutte le caratteristiche tipiche dei
personaggi della Moseley. Fin da subito non fa mistero dei suoi
sentimenti per Annabelle (nonostante lei inizialmente sia una vera
stronza), la protegge e la venera. Mai una volta nel libro ci viene
dato modo di dubitare del suo amore per lei. Devo dire che Ashton non
ha niente di più e niente di meno di Liam (“Il ragazzo che entrò
dalla finestra e si infilò nel mio letto) o Clay (Mi sono innamorata
del mio migliore amico), o Jamie (Free to love). Possiamo
tranquillamente affermare che la Moseley ha trovato un modello di
protagonista maschile che piace e ha deciso di continuare su quella
falsa riga (mica scema).
Quindi
cosa ne penso?
Innanzitutto,
è un libro veramente lungo, anche letto in due parti l’ho trovata
una lettura abbastanza “pesante”.
Oltre
ai vari personaggi maschili simili fra loro nei vari libri, ho
trovato un altro precedente che si ripete. Non è nuovo il fatto che
la Moseley tocchi temi delicati come lo stupro, le violenze, lo
stalking e simili, e ho notato anche qua che come sempre viene
trattato tutto con molta leggerezza. Qualcuno si ricorderà che
Amber, l’eroina de “Il ragazzo che entrò dalla finestra e si
infilò nel mio letto” era stata molestata dal padre e ne aveva
patito le conseguenze per anni, ciò nonostante rimane una lettura
leggera.
Onestamente
non mi sento di giudicare questo modo di trattare argomenti delicati
né al 100% male, né al 100% bene. Da una parte ritengo che sia
apprezzabile il poter leggere un libro su questi temi senza doversi
appesantire l’anima ogni volta, dall’altra forse a volte è
meglio parlare di altro se proprio non si vuole scrivere letture
“pesanti”.
La
storia in generale è carina, è la storia di una lei che viene
salvata da un lui e vissero per sempre felici e contenti. Devo dire
che non è niente di particolarmente innovativo, è un romance da
manuale.
Se
cercate una storia molto basic e che vi tenga compagnia per un po’
questo è il libro che fa per voi.
A
me il libro è piaciuto, anche se ripeto non è niente di nuovo e mai
visto.
Marcella
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