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13 ott 2018

Birthday Girl di Penelope Douglas [recensione]

Newton compton editore pubblica un nuovo libro di Penelope Douglas, Birthday Girl, autoconclusivo e indipendente dalla nuova serie che aveva spopolato in Italia con il primo libro “Il mio sbaglio più grande”.
Questo però, a differenza della serie “The Fall Away” e “Devil’s Night” è “fumo negli occhi” nel senso che è un bel libro, scorrevole, la Douglas dopotutto non è l’ultima arrivata come scrittrice, ma dalla trama ci si aspettava qualcosa di totalmente diverso da quello che invece si andrà a leggere. Per spiegare meglio sarà necessario fare dei piccoli spoiler per prepararvi psicologicamente allo stile del libro.


Troviamo Jordan, una ragazza di 19 anni che lavora in un bar non molto raccomandabile, con una famiglia disastrata e una sorella che fa la spogliarellista per vivere e un po’ eccentrica. Jordan è fidanzata con Cole, che è stato il suo migliore amico da molto tempo e dopo un brutto evento si avvicinano e si mettono insieme per superare il dolore. Il giorno del compleanno di Jordan, Cole non si fa vivo e lei decide di andare al cinema a vedere un film degli anni 80 essendo appassionata di questa epoca. In questo cinema al buio incontra un uomo, alto, bello e più maturo di età di lei ma con cui si sente subito a suo agio e in sintonia. Verrà a scoprire in un secondo momento che si tratta di Pike Lawson, il padre di Cole. In seguito a eventi disastrosi dovuti alla vena autodistruttiva di Cole, lui e Jordan si vedranno costretti ad andare a vivere con Pike per tirare avanti e quindi vivere tutti e tre sotto lo stesso tetto: Cole è ignaro dei sentimenti di Jordan, è sempre meno presente in casa (anche se non si capisce perché preferisce sbronzarsi ogni sera piuttosto che stare con la sua ragazza), sempre più distante da lei, la ignora totalmente con comportamenti che non sono da ragazzo ma da vero e proprio bambino da, in questo modo, la possibilità a Jordan di passare dei momenti da sola con Pike. Da questo momento inizia la delusione del libro: per i capitoli successivi fino a una buona metà del libro non succedere NIENTE, assolutamente niente. Solo una serie infinita di pensieri di Jordan su quanto si trovi bene con Pike e su quanto si sente abbandonata da Cole, dalla sua famiglia e su quanto abbia voglia di indipendenza economica. Dall’altra parte troviamo un Pike anch’egli pensieroso, attratto dalla ragazza del figlio ma inarrivabile non solo per il legame con Cole che può anche passare in secondo piano, ma per l’età della ragazza, con ben (udite udite) 19 anni di differenza che porterebbero a una relazione instabile, piena di rimpianti da parte di Jordan e senza futuro.
Tutto questo fin quando finalmente i due protagonisti non si lasciano andare, solo per una serie di capitoli perché poi entra in scena l’ex di Jordan e la ex di Pike a rovinare tutto e anche qui la “rovina” è stata frettolosa, tempo un paio di pagine e puff, è stato tutto capovolto con Jordan che fa le valigie, Cole che entra in marina, Pike rimasto solo e che si accorge finalmente di amare alla follia Jordan e di non poter far a meno di lei.
In conclusione è un buon libro che però ha un punto debole fin dall’inizio: la trama. Crea false aspettative nel lettore che poi nel libro non verranno soddisfatte, perché non c’è niente di proibito, ma solo di due persone con una differenza d’età sostanziosa ma nemmeno assurda, che si sentono attratti e solo quando la situazione sarà più chiara e dopo mille pensieri si lasceranno andare. C’erano tutti i presupposti per creare un libro davvero proibito, pieno di suspance e patos che però non ha visto la luce. Spero in libri migliori perché la Douglas è veramente un’autrice fantastica, che da diverse sfumature al proibito e alla sensualità dei personaggi ma questo libro è stato boicottato fin dalla partenza.

Chiara

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