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11 gen 2019

L'amore che mi porta a te di Carmen Bruni [recensione]

Tornare a casa, essere accolti da una famiglia che ti vuole bene, che ti ama, che ti regala baci e abbracci. Questo è l’esempio di amore che ogni bambino dovrebbe avere. Questa è l’esperienza primaria che i neonati prima e i bambini poi devono avere per confrontarla con le relazioni future.
Ma per Juliette tutto ciò è una fantasia, una mera utopia. Una madre assente e annichilita dalla depressione e un padre-padrone che decide della sua vita e la picchia in continuazione. Ecco la sua famiglia. Malsana e disfunzionale. Ed è per questo che Juliette decide di scappare di casa, dopo l’ennesima “lezione di vita”, impartitale dal padre. Con mille ferite sul corpo e sanguinante si trascina lontano da casa, fino a giungere nelle stalle di un famoso hotel di Miami.





Il passato non si dimentica. A volte si ha la sensazione di riuscire a tenerlo sottochiave in qualche angolo remoto di noi, ma non è mai così. L’unica cosa che si può fare è convivere con esso, accettarlo, perché combattendo si rischia soltanto di venire distrutti”


Due occhi verdi e magnetici trovano il corpo della ragazza, che scoprirà presto appartenere a Damian Astori, il proprietario del resort esclusivo. Juliette si risveglia in una stanza bellissima, attorniata da mobili lussuosi e con la compagnia di Leah Astori, la piccola sorellina di Damian che diventa subito la sua più grande amica. Juliette è intimidita da tutto ciò, e ogni giorno giunge consapevole la voglia di scomparire per sempre. Ma il richiamo verso quegli occhi verdi è tentatore. Damian e Juliette sono simili, anime complementari. Damian infatti, sulla sua pelle ha inciso tutto il dolore del suo passato. Dolore che lo ha portato a chiudersi e isolare il resto del mondo, in particolar modo le donne. Ma con Juliette arriva anche la sua rinascita, la sua riapertura verso il mondo.

Il lato giusto del mondo. Lui era il mio lato giusto del mondo. Il groppo in gola si sciolse e alcune lacrime mi bagnarono le ciglia. In quel l’esatto momento imparai che le lacrime, quelle belle, anche se sono salate dissetano. Sono semi che germogliano amore e crescono persino fra le spine”

Questa volta la scrittrice ha voluto raccontare una storia diversa dal solito, cimentarsi in un romanzo dove a farla da padrone sono storie di vita quotidiana. Che si ripetono e si trascinano nelle nostre vite in maniera costante. Telegiornali, quotidiani ne parlano costantemente e in maniera sistematica. Per ricordarci che il mostro è sempre lì dietro l’angolo, che non sempre ha le fattezze di un estraneo. Che la stessa mano che dovrebbe reggerti il mondo è quella che te lo butta addosso. Ma per essere desiderosi di vedere la bellezza nascosta, a farla da padrone qui è la rinascita. La rinascita di due persone sole al mondo. Tessuti dello stesso impasto, che si ritrovano a formare una tela perfetta. Imperfetti , rotti ma giusti insieme. Perché l’amore è questo. E bisogna aspettare per ricevere la giusta ricompensa.

Le radici nella profondità della terra non gelano, c’è sempre il giorno dopo la notte e qualsiasi tipo di morte tu abbia affrontato, che sia nel corpo, che sia nello spirito, dopo c’è sempre la rinascita. C’è sempre la vita”

Giovanna


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