“Il mio
bastardo preferito”,
del duo Penelope
Ward e Vi Keeland,
è la mia ultima lettura e vi dirò che ho riso davvero tanto, un'ottima lettura per evadere dalla solita routine.
Non
ci sono modi semplici per introdurre il romanzo quindi, come mi
capita ogni tanto, vi lascio la sinossi.
Sapresti
scegliere tra soldi e amore? Sicuramente hai già una risposta in
testa e stai anche pensando che si tratta di una decisione facile.
Per me non lo è affatto. Qui stiamo parlando di una barca di soldi,
l’ho già detto? Ecco. Uscivo da un periodo stressante e avevo
bisogno di starmene per conto mio. Così, ho preso una decisione
impulsiva: sono partita e in aeroporto ho conosciuto Carter, per
caso. È stata una conversazione bollente, ma poi lui se ne è andato
e pensavo che non l’avrei mai più rivisto. Invece… era il pilota
del mio volo. Sapevo che innamorarmi di lui sarebbe stato pericoloso:
la sua reputazione di playboy era nota in tutti gli aeroporti del
mondo e, anche se ero certa che mi avrebbe ferita, non l’ho
allontanato. Forse una parte di me desiderava essere la ragazza in
grado di fargli mettere la testa a posto. Ero completamente ammaliata
da Carter e non mi sono accorta che più mi faceva volare e più il
rischio di precipitare era alto. Fino a che ho capito di non poter
più tornare indietro.
È
un libro che vi farà letteralmente innamorare, dalla prima
all’ultima pagina; del duo questo occupa il primo posto, è
ironico, sensuale e poi scorrevole.
Tutto
gioca sui doppi sensi e sui botta e risposta tra i protagonisti.
Kendall è una donna molto determinata nonostante il lusso e la vita agiata, sa che le “regole” imposte da suo nonno sono da epoca preistorica, ma ha trovato un modo per aggirarle sapendo benissimo che è sbagliato; l’incontro con Carter le farà vedere tutto in modo diverso e cambiare idea su molte cose.
Avevamo bisogno di sentire il sapore l’uno dell’altra,
di sentirci, di dire tutto quello che avevamo da dire con un solo bacio.
Kendall è una donna molto determinata nonostante il lusso e la vita agiata, sa che le “regole” imposte da suo nonno sono da epoca preistorica, ma ha trovato un modo per aggirarle sapendo benissimo che è sbagliato; l’incontro con Carter le farà vedere tutto in modo diverso e cambiare idea su molte cose.
Carter
è un “bastardo”, un playboy; sa di essere bello e sfrutta la sua
divisa da pilota per le conquiste. Non mente a Kendall sul suo passato,
però, fin da subito, le dice che per lei vuole cambiare ed essere un uomo
migliore.
L’imprevisto è dietro l'angolo e i nostri innamorati si perdono l'un l'altra.
Certo,
il vero amore sa sempre come trovarti o ritrovarti, ma mettici un aiuto
divino, una capretta che è come il prezzemolo (sta su tutto), e allora tutto diventa
possibile.
Tutto segue un filo logico e i protagonisti vivono di tutto, persino gli incontri con le caprette. (Se avete letto il primo libro della serie sapete di cosa parlo).
Questo duo di autrici è spettacolare, con questo romanzo ho riso dall’inizio alla fine.Siamo due errori che messi assieme creano una cosa giusta.Separati siamo a pezzi, ma insieme funzioniamo.
Tutto segue un filo logico e i protagonisti vivono di tutto, persino gli incontri con le caprette. (Se avete letto il primo libro della serie sapete di cosa parlo).
Come
vi dicevo, il romanzo ha uno stile molto fluido, è come essere lì
con loro e vivere le loro avventure, ha un prima e un dopo, intervallati da uno
stacco di un anno...
Non vi svelo di più sappiate che tutto ha una logica.
Non vi svelo di più sappiate che tutto ha una logica.
Un
libro che si legge tutto d’un fiato, non un momento di noia, i due
protagonisti sono uno il collante dell’altro, la dolcezza di
Kendall riesce a conquistare la sfrontatezza di Carter, quest’ultimo
vi farà letteralmente innamorare per la sua simpatia e la capacità di
donarsi. Era da parecchio che non mi divertivo con un libro e devo
dire che queste autrici sanno come farmi tornare il sorriso perché
la lettura deve essere un porto sicuro.
Se
volete un libro leggero e che vi farà passare un piacevole
pomeriggio vi consiglio di leggerlo anzi vi consiglio tutta la serie
che sono assolutamente autoconclusivi ma che hanno un “animaletto”
in comune.
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